logo 3KB 21/07/1998 Immagine di
Paolo BELTRAME
Ripresa dal
Monte Matajur (Ud)
Sezione
Ammassi
M 11 open cluster: 103 KB; click on the image to enlarge
AMMASSO APERTO M 11 / NGC 6705
Tipo: I,2,r
Ascensione retta: 18h 51m 06,0s; declinazione: -06° 16' 00" (2000.0)
Dimensioni: asse maggiore 14,0'; magnitudine: 5.8
Descrizione del Dreyer: CL,VB,L,IR,RI,*9
Distanza da Beta Scuti: 01° 48' 21" (J2000.0)

L'ammasso aperto M 11 (NGC 6705) è un bel soggetto astronomico da guardare e fotografare, ma non è conosciuto come altri oggetti della stessa classe, tipo le Pleiadi, le Iadi o h e Chi Persei. Nei paesi anglosassoni quest'ammasso ha un nome proprio, quello di "Wild Duck Cluster", ammasso dell'anitra selvatica.
Scoperto da Gottfried Kirch nel 1681, ha una luminosità al limite dell'osservazione ad occhio nudo, con vista perfetta e da un cielo perfetto di montagna. Il suo diametro è pari alla metà di quello della Luna piena, quindi sarebbe un oggetto abbastanza facile da notare. Pur distando solo due gradi a sudest dalla stella λ Aquilae, esso si trova in una costellazione situata sulla Via Lattea, lo Scudo (Scutum - SCT), ricco di stelle e basso sull'orizzonte degli osservatori dell'emisfero settentrionale come noi o a latitudine maggiore. Nell'immagine l'oggetto appare piuttosto denso e compatto, anche se sempre notevolmente di meno d'un ammasso globulare. Come detto il campo stellare di fondo è piuttosto ricco di stelle, essendo proiettato sul disco della Via Lattea, ma M 11 appare comunque ben contrastato e imediatamente visibile.

Anni fa il nostro socio Rolando Ligustri fece una delle prime riprese CCD di M 11 (nel 1999). Confrontando la sua immagine con quella qui sopra di Paolo Beltrame, del 1998, si vedrà la differenza che esisteva alla fine degli anni novanta tra le riprese ccd e fotografiche (di solito superiori come mqualità). Confrontando invece l'immagine di questa pagina con quella presa da Rolando Ligustri nel 2014, col nuovo telescopio da 50cm di diametro (ottica Giacometti) e il nuovo CCD, si vedranno invece gli incredibili progressi che la tecnologia CCD ha fatto in soli quattro lustri, al punto che fece diventare obsoleta la fotografia su pellicola già nel 2005-2007. Questo non vale in assoluto per ogni settore della fotografia, ma nel campo astronomico è proprio così...

L'immagine è di 675x600 pixel, a 16,8 milioni di colori, con una dimensione di 4,1 MB, qui compressi a 103 KB. Cliccandola l'ingrandirete a 900x800 pixel. L'immagine originale č di 1337x903 pixel, a 16,8 milioni di colori, con una dimensione di 6,9 MB, compressi a 371 KB.

Telescopio Riflettore: Marcon da 200 mm di diametro; lunghezza focale 1000 mm; f/5
Diapositiva fotografica: KODAK PJM-2
Tempo d'esposizione: 12 minuti

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Copyright © 1998-2014 di Lucio Furlanetto (testo) e 1998 di Paolo Beltrame (immagine)
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Pagina inserita in rete: 26 ottobre 1998; ultimo aggiornamento (4º): 26 settembre 2014