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Neat C/2002 V1

La scoperta della cometa Neat (C/2002 V1) venne annunciata da S. H. Pravdo (del Jet Propulsion Laboratory della NASA) alle 14:24 T.U. del 6 Novembre 2002 (2002 november 6.60) nel corso del programma Near Earth Asteroid Tracking (NEAT). Al momento della scoperta l'oggetto, per il quale venne impiegato lo strumento Schmidt da 1,2 m posizionato a Haleakala, esibiva una coda estesa 10 secondi d'arco nell'angolo di posizione 225°.
In immagini successive, prese il 6.61 e 6.62 di Novembre, la sua magnitudine fu stimata essere compresa fra la 17,1 e la 17,5. La cometa venne confermata da M. Blasco e S. Sanchez (dell'osservatorio di Maiorca) il 6,83 Novembre 6.83 impiegando il telescopio Schmidt da 40 cm; essi notarono che la chioma aveva un diametro di 15 secondi d'arco.

La prima orbita della cometa fu pubblicata da Brian G. Marsden del Central Bureau for Astronomical Telegrams (CBAT) il 7 November 2002 (con la MPEC 2002-V31 e la IAUC 8011), quindi il giorno seguente la scoperta. Impiegando 39 posizioni misurate fra il 6 e il 7 Novembre, egli calcolò un'orbita parabolica con il perielio alla data del 18,59 Febbraio 2003 e una distanza perielica di 0,0999 U.A. (1 unità astronomica=149.597.870 km).
Marsden confermò la sostanziale correttezza della sua orbita l'8 Novembre con la circolare MPEC 2002-V41, impiegando ben 54 misure di posizione comunicategli fra il 6 e l'8 Novembre, le quali rivelarono dei parametri leggermente difformi, ponendo la data del perielio al 17,72 Febbraio 2003 e la distanza perielica a 0.0987 UA. In seguito, disponendo di un numero molto superiore di stime posizionali, egli modificò ulteriormente la data del perielio ponendola definitivamente il 18.30 Febbraio 2003, con una distanza perielica di 0,0993 UA, e un periodo orbitale di circa 37 mila anni. Tale orbita indica che la cometa transitò più vicino alla Terra il 24 Dicembre (a 0,80 UA) e che essa, alla data del perielio, si troverà a soli 5,7° dal Sole.

La magnitudine totale stimata per quest'oggetto fu alquanto discordante durante il mese di dicembre, in quanto dipendeva principalmente dal diametro dello strumento impiegato per la stima, anche se la maggior parte delle misure davano all'inizio del mese un'escursione compresa nell'intervallo fra la magnitudine 12,0 e la 12,5.
L'8 dicembre 2002 la sua luminosità in costante ascesa venne stimata fra la 11,0 e la 11,5, mentre il 14 fra la 10,0 e la 10,5, con un bel "balzo in avanti". Durante la settimana compresa fra il 15 e il 21 dicembre le osservazioni vennero sostanzialmente interrotte a causa della luna piena. Dopo il 22 dicembre 2002 numerosi osservatori (principalmente astrofili) l'osservarono con grandi binocoli, confermando sostanzialmente tali misurazioni; la vigialia di Natale essa appariva di magnitudine 9,0-9.,5 e il 29 dicembre di magnitudine 8,0-8,5.

Impiegando le stime ottenute sino al 26 dicembre 2002 dai membri della sezione comete tedesca, Andreas Kammerer analizzò l'andamento della luminosità della Neat (C/2002 V1) e stabilì che che il suo rapido incremento in luminosità era "tipico di una cometa con nucleo piccolo". Benché egli affermasse che l'andamento indicava una possibile luminosità massima di magnidudine -15 nel momento del perielio, egli predisse il successivo 27 dicembre: "Durante il primo periodo (che io m'aspettavo potesse chiudersi durante le prossime due settimane) la luminosità aumentò rapidamente. Da allora in poi l'incremento ha subito un rallentamento come derivato da una fine, derivato da un rapido declino dovuto alla disintegrazione del nucleo."
Il 23 dicembre 2002, John Bortle scrisse, "Nessuna cometa intrinsecamente debole come 2002V1 si può pensare che possa essere sopravvissuta entro una distanza perielica di 0,1 UA." In altre parole, pensa improbabile che questa cometa possa sopravvivere sufficientemente a lungo per diventare un impressionante oggetto diurno in febbraio.

Le osservazioni effettuate durante la prima metà del gennaio 2003 furono per lo più disturbate dalla luna piena, con la luna transitata a 12° dalla cometa il 9. Il primo e due gennaio, molti osservatori riportarono magnitudini comprese in un intervallo fra la 7,6 e la 8,6 e un diametro della chioma stimato compreso fra 6 e 12 minuti d'arco.
Fra il 14 e 15, parecchi osservatori riportarono magnitudini comprese fra la 6,8 e la 7,5 e stime del diametro della chioma comprese fra 5 e 12 minuti d'arco. Durante tutto questo periodo giunsero rapporti occasionali che riferivano l'avvistamento di una coda.
Prendendo le stime di magnitudine degli osservatori esperti, la cometa appare avere continuato la rapida ascesa in luminosità durante tutto il periodo. La pubblicazione di una nuova orbita, avvenuta il 15 gennaio, indica che la cometa si sta muovendo in un'orbita a lungo periodo con un periodo di circa 37 mila anni. Questo indica che questa piccola cometa è sopravvissuta in passato attraverso un passaggio al perielio, che costrinse probabilmente uno scioglimento sembrato meno piccolo.

Parecchi annunci interessanti furono fatti durante la seconda metà di gennaio. Lo spagnolo Pepe Manteca ottenne immagini ccd il 17 le quali rivelarono un'apparente evento di disconnessione della coda. La prima osservazione ad occhio nudo fu riportata dall'austriaco Michael Jäger il 20 gennaio; egli la stimò di magnitudine 6,3. Jäger ottenne una fotografia dove i gas della coda si dispiegavano per un'estensione di 2.5°. Il 23 gennaio 2003 un'analisi del giapponese Seiichi Yoshida indicò che la cometa mostrava indizi di rallentamento del suo tasso di aumento della luminosità.


Cometa NEAT: 35 KB
11/01/2003 - ore 18:28 TU - ripresa di Virginio Savani
Cometa NEAT: 82 KB
25/01/2003 - ore 17:55 TU - ripresa di Rolando Ligustri


L'attività di sorveglianza della cometa Neat (C/2002 V1), effettuata dai soci del C.AS.T-Circolo Astrofili Talmassons, cominciò il 29 novembre 2002, mentre è solamente dalla metà del dicembre 2002 che ho la possibilità di mostrare le nostre riprese ccd o fotografiche. La prima immagine ccd visibile nel sito è datata 10/12/2002, nella quale si vede una chioma diffusa di magnitudine 12,0 e con un diametro di circa tre primi d'arco. Ma è nel mese di gennaio che la sua luminosità esplode, come pure il diametro della sua chioma. Le icone della gallery riproducono in scala l'effettico aumento dei pixel interessati dalla luminosità della brillante chioma rotonda. Nell'immagine del 1° gennaio 2003 si nota per la prima volta la coda della cometa (lunga 3'), quando l'oggetto è sceso sotto la magnitudine 10 e la chioma raggiunge un diametro massimo di 8' (mentre quello usato da Rolando Ligustri per misurare la luminosità dell'oggetto si riferisce solamente ai 1',35 dal centro dell'oggetto.
Nell'immagine di Virginio Savani, presa il 7 gennaio, si misura una coda di 10' d'arco, con una brillantezza dell'oggetto notevole (e una magnitudine di 9,1 entro 1' d'arco dal centro della chioma). Nei giorni seguenti essa aumentava la luminosità, raggiungendo la 8,7 il 12 gennaio, con una coda di 14' nell'angolo di posizione 68°. Il 23 e 24 gennaio, ripresa da Savani e Ligustri rispettivamente, essa cresceva ancora e si portava alla luminosità di 7,7 e 7,4 rispettivamente, con una coda che raggiungeve i 30' ad un angolo di posizione di 61°.

La storia dei giorni seguenti è costellata di grandi soddisfazioni per la qualità abbinata a una notevole bellezza delle riprese, suggellata dall'inserimento delle stesse in tanti siti internet (ad esempio in quello di Spaceweather.com -che conta oltre 6 milioni di visite all'anno- e di Gary W. Kronk), e la loro pubblicazione su tutte le riviste astronomiche italiane (l'Astronomia, Nuovo Orione, Coelum e Le Stelle), oltre straniere (Sky & Telescope), abbinata alla richiesta di pubblicazione all'interno di articoli su testate spagnole, argentine, inglesi, ecc.
Il merito va soprattutto alla dedizione, costanza e notevole capacità del nostro presidente Rolando Ligustri, coadiuvato soprattutto da Virginio Savani (il direttore del nostro osservatorio); stavolta però anche Giuliano Degano e Paolo Beltrame hanno contribuito significativamente e, per ultimo, pure io stavolta ho dato una piccola mano, nonostante che l'incombenza del lavoro per il sito e l'osservazione delle meteore mi occupino ormai tutto il tempo libero.

Di seguito riporto le misure fatte dall'osservatorio del CAST e che vengono inviate regolarmente all'International Comet Quaterly.

Total-magnitude and coma diameter estimate :
Nov. 29.92, 12.9, +2',3 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0)
Dec. 01.85, 12.6, +2',4 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0)
Dec. 08.81, 12.2, +2',7 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0) 
Dec. 10.86, 12.0, +2',7 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0)
Jan. 01.77, 9.8, +2',8 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, USNO A2.0, 
coma 8', tail 3' PA 071)
Jan. 04.73, 9.3, +2',8 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 607 43, 
coma 8', tail 10' PA 073)
Jan. 07.73, 9.1, +2',8 (V. Savani, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 606 878, 
coma 10', tail 12' PA 065)
Jan. 23.76, 7.7, +2',6 (V. Savani, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1169 11220, 
tail 16' PA 63)
Jan. 24.73, 7.4, +2',5 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1162 1063, 
tail 30' PA 61)
Jan. 25.75, 7.5, +2',5 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1162 1479, 
tail 40' PA 60)
Jan. 26.74, 7.3, +2',5 (P. Beltrame, R.Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, 
GSC 1162 1154, tail 30' PA 62)
Jan. 27.72, 6.9, +2',5 (G. Degano, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1161 1665, 
tail 40' PA 64)
Jan. 28.74, 6.9, +2',5 (P. Beltrame, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, SAO 128047, 
tail 40' PA 55)
Jan. 29.73, 6.7, +2',5 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 1161 905, 
tail 90' PA 58)
Feb. 01.73, 6.1, +2',5 (R. Ligustri, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 575 544, 
tail 60' PA 57)
Feb. 02.73, 6.2, +2',5 (V. Savani, Talmassons, Italy, 0,35m reflector+CCD, GSC 575 413, 
tail 60' PA 54)

16 misure, alle quali verranno aggiunte quelle ancora che non ho ricevuto, in poco più di due mesi sono un notevole risultato, per persone che lavorano in settori che non hanno nulla a che fare con l'astronomia e che, soprattutto, vivono nel Friuli-Venezia Giulia, la regione più piovosa d'Italia e una delle maggiori d'Europa. Non ci si dimentiche che la media annuale regionale tocca i 1200 mm di pioggia, mentre nelle Valli del Natisone una località supera i quattromila millimetri (la più piovosa d'Europa) e un'altra i tremila mm (la terza più piovosa)!


Cometa NEAT: 114 KB
29/01/2003 - ore 17:47 TU - Spettacolare ripresa di Rolando Ligustri e Lucio Furlanetto pubblicata su http://www.spaceweather.com, molti altri siti internet e una decina di riviste italiane e straniere.

Cometa NEAT: 69 KB
02/02/2003 - ore 17:57 TU - ripresa di Virginio Savani e Lucio Furlanetto


Un ultimo appunto: la sera di domenica 9 febbraio 2003 i soci Virginio Savani, Paolo Beltrame, Francesco Scarpa, Alessandro Di Giusto, Katia Coppo e io, assieme a Sonia Covaceu e Susy dal Gesso, ci siamo recati in osservatorio per riprendere la cometa Neat (C/2002 V1). A malincuore abbiamo dovuto constatare che essa non poteva più venire ripresa dal telescopio sociale, in quanto esso riesce a inquadrare solo oggetti posti ad almeno a 13-15° sull'orizzonte. Allora l'abbiamo osservata con i telescopi dei soci Beltrame e Di Giusto, mentre Scarpa tentava di fotografarla col suo Astrphysics. Purtroppo in direzione dell'oggetto sorge la frazione di Flambro, l'area di Talmassons col maggiore inquinamento luminoso, che sale ben oltre i 15° sull'orizzonte. Non so ancora se le immagini di Francesco saranno riuscite, nonostante la sua indiscussa bravura fotografica e osservativa coronata da tante pubblicazioni sulle riviste, ma certo è che col dobson da 450 mm di diametro di Paolo essa era ancora molto brillante e esibiva una coda di 30' d'arco. Tanto per complicare enormemente la situazione devo ricordare che la luna era esattamente al primo quarto e ieri sera, rispetto a quando scrivo questa nota che è il 10/02/2003, c'era una fastidiosa foschia che mi ha pure impedito di osservare meteore!
Nonostante questo, tutti ci siamo guardati bene la cometa, la quale appariva di un bel colore verdastro-azzurrino, tanto per averne un ricordo indelebile, nel caso che durante o dopo il perielio essa faccia "qualche scherzo", come frantumarsi o letteralmente volatilizzarsi...

Se il cielo era "scarso" per la cometa, e addirittura ignobile per le meteore, esso era perfetto per i pianeti, con una buona stabilità dell'aria (scarsa turbolenza) abbinata a un seeing non disprezzabile, regalandoci una visione splendida di Saturno prima e Giove poi. E, ciliegina sulla torta, pure la luminosa International Space Station si è resa ben visibile, apparendo quasi allo zenit e regalandoci per almeno tre minuti la sua luminosa scia (di magnitudine approssimativamente -1,5).

Il sito internet di Spaceweather.com ha pubblicato alcune immagini riprese da astrofotografi che mostrano la cometa. La nostra appariva nella homepage del 30 e 31 gennaio 2003, un onore del quale andremo sempre orgogliosi.

Il giorno 8 febbraio ho pure avuto la gradita sorpresa di vedere una nostra immagine pubblicata nel sito americano di Gary W. Kronk, un sito di "riferimento" nel settore.

Ricordo pure che molto spesso avete trovato e troverete nostre immagini nel sito della NASA dedicato specificatamente alle comete: http://encke.jpl.nasa.gov, che consiglio vivamente di visitare se desiderate dati aggiornati e notizie varie.


I centri internazionali che diramano le informazioni ufficiali sono:

International Astronomical Union Circulars

IAU Central Bureau for Astronomical Telegrams (CBAT)

IAU Minor Planet Center (MPC)


Molti dei dati riportati sono stati tratti dalla pagina sulla cometa Neat di Gary W. Kronk, che cortesemente ringrazio, oltre che dagli articoli scritti da Rolando Ligustri e presenti nel nostro sito, dai dati dei soci del CAST e da mie impressioni personali.

Le immagini presenti nella nostra gallery della Cometa Neat vanno dal 10 dicembre 2002 sino al 6 febbraio 2003.

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Testo Copyright © 2003-2005 di Lucio Furlanetto
Immagini Copyright © 2003 di Rolando Ligustri-Virginio Savani-Lucio Furlanetto

Pagina caricata in rete: 10 febbraio 2003; ultimo aggiornamento (2°): 22 giugno 2005