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LA MITOLOGIA DELLE COSTELLAZIONI

CAPRICORNUS - CAPRICORNO (CAP)


Secondo il calendario allegorico astrologico il sole sorge al solstizio d’inverno in questo segno. La figura rappresenta un essere mezzo capro e mezzo pesce, e se ne spiegava, popolarmente, l’origine fantastica constatando che la sua immagine è situata in un’area di cielo che gli antichi chiamavano il mare, per il fatto che vi sono ospitate solo figure simboliche acquatiche: Acquario, Pesci, Balena, Eridano, Idra e la nave Argo.

Secondo la mitologia greca, con questa costellazione Zeus voleva ricordare uno dei travestimenti del dio Pan. Quando la Madre Terra scagliò contro gli dei olimpici il mostro Tifone, per vendicarla della strage dei suoi figli, i Giganti, compiuta da quest’ultimi, gli dei terrorizzati fuggirono in Egitto dove si mascherarono da animali. Pan si mutò appunto in un capro con la coda di pesce.

Il mito greco trae origine da credenze molto più antiche risalenti agli antichi popoli mesopotamici, tra i quali era comune il simbolo del capro con la coda di pesce. Era l’immagine del dio Ea, il dio principale della più antica religione sumerica. L’ideogramma del suo nome significava anche "dimora delle acque" in quanto si riteneva che risiedesse nelle profondità marine. Era considerato il protettore degli uomini in quanto aveva insegnato ad uno di loro, il Grande Saggio, a costruire una robusta per sottrarsi alla furia del diluvio universale. Inoltre in alcune iscrizioni sumere in caratteri cuneiformi, il Capricorno era detto Padre della luce, nome che anticamente indicava la costellazione in cui cadeva il solstizio estivo, come in realtà avveniva ma nel 13.000 a.C. Schiller con il suo zodiaco cristianizzato trasformò l’antica figura nell’apostolo San Simone.

La sua stella più luminosa alpha Capricorni è chiamata Giedi o Algedi parole che significano "il capro", la beta Capricorni e detta Dabih, dall’arabo "al sad al dhabih", "la fortuna dei sacrificanti". Anticamente "Sad al dhabih" era il nome che indicava entrambe le stelle perché quando la Luna si proiettava su quella regione nei giorni molto prossimi alla data della nostra festività del Natale, nelle famiglie mussulmane si celebrava, ma si celebra ancora la festa di Id-al-Adha, durante la quale vengono sacrificate delle capre per propiziare la guarigione dalle malattie e la liberazione di schiavi e prigionieri.

 

Rubes Turchetti


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Pagina caricata in rete: 4 agosto 2006; ultimo aggiornamento: 4 agosto 2006