logo 3KB 29/10/2011 Immagine di
Alessandro DI GIUSTO
Ripresa da Spelada
Enemonzo (Ud)
Sezione
Galassie
Andromeda galaxy (M 31) with M32 and M110: 351 KB
GALASSIA DI ANDROMEDA M 31 / NGC 224 (SPIRALE)
Catalogata anche come UGC454 / MCG7-2-16 / MESS31 / PGC 02557
Ascensione retta: 00h 42m 39,8s; declinazione: +41° 15' 45" (2000,0)
Dimensioni: 188,8'x 61,5'; angolo di posizione: 34,0°; magnitudine: 4,0
Descrizione del Dreyer: EEB,EL,VME,ANDROMEDA

A distanza d'un decennio dalla bella immagine di Enrico Perissinotto, anche Alessandro Di Giusto ci mostra una bellissima fotografia della nostra "gemella", la galassia a spirale M 31 (NGC 224), qui mostrata assieme alle sue due satelliti maggiori, le ellittiche NGC 205 e M 32. L'immagine venne presa a Spelada, frazione di Enemonzo (Ud), a una quota di 800 m slm. Essa è frutto della composizione di vari riprese digitali, le quali hanno occupato l'autore per l'intera notte del 29-30 ottobre 2011.
Di Giusto ha scritto: "l'elaborazione delle riprese di questo soggetto è davvero molto complessa, avendo tantissime sfumature e mille colori, con contrasti davvero difficili da gestire. Se cerchi di estrarre segnale da una parte, rischi di perderlo da un’altra e districarsi tra maschere di protezione, curve e filtri diventa una via crucis. Soltanto per la preparazione della maschera di partenza credo di aver lavorato almeno tre ore, tanto per dare l’idea di cosa abbia dovuto fare per questa immagine. M 31 è davvero impegnativa e serve molta padronanza della tecnica di elaborazione. L’immagine di partenza lascia a dir poco sconsolati presentandosi monocromatica. L’uso di maschere tarate a seconda delle zone da elaborare è a dir poco indispensabile se non vuoi saturare alcuni elementi (in particolare il nucleo), mentre la compresenza di zone di formazione stellare e di volute di polveri nello stesso oggetto di costringe a mantenere sempre sotto controllo qualsiasi intervento sui colori, soprattutto quando si tratta di lavorare sulla saturazione."
L'elaborazione dell’immagine grezza ha comportato un passaggio in DDP su Maxim, poi vari passaggi su Ps con la creazione di una maschera senza stelle, selezione delle stelle separata, maschere di protezione e per evidenziare i dettagli delle polveri, correzione colori selettiva e bilanciamento colori, curve, livelli e tutto il resto delle elaborazioni che si è costretti a fare se si vuole ottenere un’immagine presentabile. Bè... direi che l'immagine è molto bella, altro che solamente "presentabile". Complimenti a Alessandro per l'ottimo lavoro fatto.

La galassia di Andromeda è grande quasi una volta e mezza la nostra Galassia ed è il membro maggiore e più massiccio del Gruppo Locale. Dista circa 2,2 milioni di anni luce, quindi i fotoni che ora vediamo partirono quando la superficie del nostro pianeta veniva calpestato dai primi "Homo" e stavano scomparendo gli ultimi "Australopitechi". Qui sopra si notano con dovizia i dettagli di molti degli oggetti che compongono una galassia di questo tipo: la meravigliosa spirale che mostra ben definiti i suoi bracci punteggiati dalle nubi oscure di polveri, gli addensamenti di gas (regioni HII) e di stelle (ammassi), la brillantissima regione centrale (il bulge). Nella parte bassa a sinistra si nota un grande ammasso aperto associato ad una nebulosità; è NGC 206 (descrizione del Dreyer: VF,VL,ME0).
Ricordo che il Gruppo Locale è un'associazione di quasi una quarantina di galassie legate gravitazionalmente, alla quale appartiene pure la nostra Galassia (la Via Lattea). Nel campo di M 31, M 32 e M 110 si osservano altre galassie: 5ZW35, ZW-Compact, AND IV, 4ZW29, 5ZW32, 6ZW1, 5ZW29, 5ZW27, UGC394, PGC 02304, MCG7-2-11, MCG7-2-10, MCG7-2-19, qui non riprese.

Nel sito ci sono altre belle immagini di M 31, alcune delle quali però scontano il fatto d'esser state prese con la pellicola fotografica, come quelle di Enrico Perissinotto e Marco Cosmacini e Marzia Muradore. Altri soci si sono cimentati con questo oggetto impiegano camere digitali: ad esempio Rolando Ligustri e Marco Russiani.

Quest'immagine è da 1181x787 pixel, a 16,7 milioni di colori; occupa 5,3 MB di memoria qui compressi a 351 KB.

Telescopio Rifrattore: Takahashi Tsa 102 (da 102 mm di diametro) con riduttore di focale a f/6
Montatura telescopio: Gemini G42
Guida: Orion SSA su Pentax 75 (montato in parallelo) con tecnica del dithering a 5 pixel
Digicam reflex: Canon Xt 350 con filtro Baader
Sensibilità: 800 ISO
Tempo d'esposizione: somma di 24 pose da 8 minuti + 10 pose da 1 minuto per il nucleo
Elaborazione: calibrazione e compositazione con Dss (sigmaclip – dark – flat)
Seeing: magnitudine 6 allo zenit
Condizioni ambientali: altissima d'umidità

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Copyright © 2011 di Lucio Furlanetto (testo) e Enrico Perissinotto (immagine)
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Pagina caricata in rete: 17 novembre 2011; ultimo aggiornamento (2º): 30 novembre 2011