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Theodore Roosvelt a proposito del Grand Canyon
Si ringrazia Fabio Falchi per la segnalazione.


Molti anni fa visitando il Grand Canyon il presidente americano Theodore Roosvelt disse:

Sono venuto fin qui per ammirare il Grand Canyon, non tenterò di descriverlo perché non ne sono capace, non potrei scegliere parole sufficientemente adatte a spiegare a chi già non l'abbia veduto quale meraviglia esso sia.

Voglio che mi promettiate una cosa, nel vostro interesse e in quello della nazione, non deturpate mai la bellezza di questo luogo, lasciatelo così come voi stessi l'avete trovato, non costruite in esso alcun edificio, non una residenza estiva, non un albergo, nulla che possa sminuire la sua selvaggia grandiosità. Non rovinate questa meraviglia della natura, fate in modo che il suo fascino unico non venga mai meno, l'opera dell'uomo non può aumentarne la straordinaria bellezza, lasciate che i vostri figli e i figli dei vostri figli possano ammirare il fiume, le foreste ed il paesaggio che voi stessi avete contemplato perché io credo che ogni americano debba avere il diritto di godere di questa vista unica e memorabile.


Fabio Falchi, che ci ha segnalato il testo, ha aggiunto un amaro commento, che personalmente condivido in pieno:

Gli astrofili e astronomi che si rifugiano nella tecnologia per rimediare ai danni dell'inquinamento luminoso senza combatterlo sono come coloro che si accontentano di vedere un documentario sul Grand Canyon invece dell'originale!
Intendiamoci, io non condanno affatto l'uso di CCD et similia, anzi! Io condanno coloro che non stanno facendo nulla per risolvere il problema, problema che è molto più grande della "sola" perdita del cielo stellato.

Cieli bui,

Fabio Falchi


Nota personale del webmaster: in aggiunta a quanto detto dal dottor Falchi aggiungerei che comunque, oltre un certo livello d'inquinamento luminoso, gli strumenti anche abbinati ai ccd lavorano male e, in casi estremi, non possono nemmeno lavorare. Noi a Talmassons ci stiamo giungendo molto pericolosamente vicino, a causa d'una sorta di menefreghismo generale, per cui si potrebbe giungere al punto di "non ritorno", oltre il quale dovremo smettere di fare ricerca, didattica e divulgazione, togliendo di mezzo dal panorama mondiale l'associazione che fa le maggiori ricerche sulle comete in Italia e una delle maggiori sulle meteore, oltre che riprese di pianeti, stelle variabili, ecc. Se a qualcuno importa non arrivare a questo punto, allora si mobiliti. Non è che sia un catastrofista convinto: sono solo considerazioni fatte su fotografie e dati ineccepibili; basta solo andare nella gallery delle immagini per rendersi conto di come sia degenerata la situazione nella pianura friulana.


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Pagina caricata in rete: 6 luglio 2003; ultimo aggiornamento (1°): 15 gennaio 2005