COS'E' L'INQUINAMENTO LUMINOSO?
di Walter Boschin
7 novembre 2003 (successivamente aggiornato)

Parliamo di un fenomeno ignorato dai piu', ma che condiziona pesantemente l'attivita' degli astronomi e, piu' in generale, incide fortemente sulla qualita' della vita nella societa' moderna: l'inquinamento luminoso. Trattasi di una subdola forma di inquinamento che possiamo definire nel modo seguente: e'costituito da ogni forma di irradiazione di luce artificiale al difuori delle aree a cui essa e' funzionalmente dedicata e, in particolare modo, verso la sfera celeste. Esso suscita molteplici effetti negativi sulla vita dell'uomo e sull'ambiente che lo circonda,del tipo:

1. culturale - A causa dell'inquinamento luminoso la cultura popolare del cielo è ormai ridotta ad eventi particolari di tipo astronautico. Infatti, la luce artificiale dispersa verso l'alto non se ne va verso lo spazio cosmico ma viene in gran parte diffusa verso terra dagli strati inferiori dell'atmosfera. Ciò determina un enorme aumento della brillanza superficiale del cielo notturno che, di fatto, rende invisibile la maggior parte dei corpi celesti con l'esclusione solo della Luna, dei pianeti più luminosi e di qualche stella brillante. In sostanza, l'inquinamento luminoso sta facendo perdere all'uomo moderno il contatto diretto con il cielo. L'umanità quindi si impoverisce rispetto alle grandi culture che si sono succedute sul pianeta nel corso dei millenni e che hanno fatto dell'osservazione del cielo un momento centrale del loro sviluppo. Si pensi, per esempio, alla soluzione del problema della misura del tempo che tanto ha impegnato gli astronomi del passato. Oggi, invece, gran parte degli scolari vedono le costellazioni celesti solo sui libri di scuola, e gli abitanti delle grandi città non hanno mai visto una stella. Si pensi che la notte successiva all'ultimo grande terremoto che colpì la città di Los Angeles, nel 1991, una miriade di chiamate intasò i centralini telefonici degli istituti scientifici della California per sapere "che cosa fosse accaduto in cielo". In realtà si trattava solo del fatto che la momentanea sospensione dell'energia elettrica aveva reso visibile ai cittadini quel cielo stellato che i più non avevano mai visto!

2. energetico - economico. Esperimenti condotti dalla Commissione italiana di studi sull'inquinamento luminoso, sulla base di ricerche dell'International Dark Sky Association (I.D.A.), citati nella Proposta di Legge sul risparmio energetico del nostro Parlamento, dimostrano che un comune di 50.000 abitanti consuma mediamente qualcosa come 500 milioni l'anno per l'illuminazione pubblica. Di questi 500 milioni, circa 150 vengono scialacquati in luce dispersa nel cielo notturno, mentre altri 100 vengono spesi inutilmente in lampade e dispositivi d'illuminazione non efficienti.

3. sociale - La luce dispersa direttamente verso il cielo non aumenta la sicurezza delle nostre città, al contrario di quanto si crede comunemente. Un'altra ricerca, questa volta inglese ("The lighting & crime file", The Institution of Light Engineers, Lennox House, Warwickshire, 1990), ha dimostrato che solo un'illuminazione pubblica condotta con criteri anti-inquinamento luminoso è in grado di ridurre drasticamente (di circa il 45%) gli atti criminosi che si compiono per strada, i furti di macchine alle persone o negozi, i danneggiamenti del patrimonio pubblico e le molestie. Dai risultati di questa ricerca si apprende anche che una migliore illuminazione riduce in modo sensibile la paura delle persone nei confronti della criminalità diffusa, sopratutto nelle donne, 82% contro il 62% degli uomini, contribuendo ad una maggiore sicurezza generale e ad una diminuzione del traffico automobilistico poichè,facendo crescere il numero di persone disposte a camminare per strada e migliorando la qualità dei rapporti sociali urbani, incentiva l'uso dei mezzi pubblici.

4. artistico - Passeggiando nei centri storici delle città e nelle zone monumentali del nostro paese si nota come l'uomo con un'illuminazione cervellotica riesca a sciupare tanta bellezza, studiata e realizzata con abnegazione dagli artisti: luci e poi luci, fari che illuminano a giorno le piazze. In molte città negli ultimi decenni sono stati installati degli orrendi impianti di illuminazione, spesso rivolti verso il cielo, che hanno deturpato i già degradati centri storici. L' illuminazione delle zone artistiche e dei centri storici deve essere mirata e deve integrarsi con l'ambiente circostante in modo che le sorgenti illuminanti diffondano i raggi luminosi in maniera soffusa o, come suol dire, "a raso" dall'alto verso il basso, così da mettere si in risalto le bellezze dei monumenti.

5. scientifico - Il danno provocato dall'inquinamento luminoso alla ricerca astronomica è incalcolabile: si pensi che anche a causa di questo fenomeno gli astronomi sono stati costretti ad inviare un telescopio in orbita attorno alla Terra per sondare i confini dell'Universo in condizioni ideali. Solo sul territorio nazionale l'illuminazione selvaggia costringe gli osservatori astronomici professionali ad operare in condizioni molto precarie: è assurdo che lo stato italiano spenda ingenti somme di denaro a favore di questi enti scientifici se poi l'inquinamento luminoso impedisce loro di lavorare a causa degli effetti negativi dell'illuminazione irrazionale del territorio.

6. ecologico - Una cattiva illuminazione notturna ha sicuramente un effetto negativo sull'ecosistema circostante in quanto flora e fauna (uomo incluso!) vedono modificati il loro ciclo naturale "notte - giorno". Infatti, il ciclo della fotosintesi clorofilliana che le piante svolgono nel corso della notte puo' subire alterazioni dovute proprio ad intense fonti luminose che, in qualche modo, "ingannano" il normale oscuramento. Per fare altri esempi, si pensi alle migrazioni degli uccelli che si svolgono ciclicamente secondo precise vie aeree e che possono subire "deviazioni" proprio per effetto dell'intensa illuminazione delle città rivolta verso il cielo invece che verso terra. Le argomentazioni che ho appena esposto devono indurre, a mio modesto giudizio, a considerare seriamente il problema dell'inquinamento luminoso ad ogni livello, dalle più alte istituzioni dello stato sino ai comuni, passando per le province e le regioni. Si tratta di un problema di tutti, che da tempo è oggetto di dibattito a livello planetario. Basti pensare che dal 1998 l'inquinamento luminoso è stato inserito dall'Unione Europea nel documento programmatico di discussione ed intervento sul territorio e l'ambiente. Il fatto interessante è che il problema è tecnicamente risolvibile senza compromettere il diritto dei cittadini di avere aree urbane adeguatamente illuminate nelle ore notturne. A livello locale, anche una amministrazione comunale può fare molto per combattere con successo il fenomeno e questo semplicemente agendo sugli impianti di illuminazione esistenti in maniera da evitare la dispersione di luce artificiale verso il cielo. Per ciò che riguarda invece l'eventuale installazione di nuovi impianti, le ditte specializzate già hanno in catalogo prodotti anti-inquinamento luminoso di buon gusto estetico ed equipaggiati con lampade efficienti dal punto di vista del risparmio energetico. Una azione seria in questo senso permette di recuperare buona parte delle spese comunali per l'illuminazione notturna e costituisce un valido investimento per il futuro. Diversi comuni in Italia e all'estero hanno già adottato ordinanze nel tentativo di arginare l'inquinamento luminoso. Undici regioni italiane hanno addirittura promosso ed approvato leggi regionali in materia di salvaguardia del cielo notturno e di risparmio energetico. In Parlamento poi sono in attesa di discussione alcune proposte di legge che, se approvate, daranno il via ad un'azione finalmente efficace a livello nazionale. Per ulteriori chiarimenti sull'inquinamento luminoso ed i suoi effetti invito caldamente il lettore a consultare il sito Internet

http://debora.pd.astro.it/cinzano/

dove troverà moltissime altre informazioni ad integrazione di quelle da me esposte.

Walter BOSCHIN, PhD
DIPARTIMENTO DI ASTRONOMIA - UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE
address: via Tiepolo 11, I-34131 TRIESTE (Italy)
phone/fax: +39-0403199219 / +39-040309418

Immagini di inquinamento luminoso presenti nel sito del CAST.


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