PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE 4515

d' iniziativa del deputato Apolloni

Misure urgenti per la protezione dell'ambiente e degli osservatori astronomici dall'inquinamento luminoso e per la razionalizzazione dell'illuminazione esterna notturna.

 

ONOREVOLI COLLEGHI ! Quando l'uomo immette luce di notte nell'ambiente esterno, al difuori degli spazi che è necessario illuminare, e altera così la quantità naturale diluce presente, produce una forma di inquinamento chiamata inquinamento luminoso.

Ad esempio, è fonte di inquinamento luminoso la luce che un apparecchio diilluminazione disperde al di fuori della zona che dovrebbe illuminare. Le stesse superficiilluminate producono inquinamento luminoso allorquando riflettono o diffondono nell'ambiente la luce che giunge loro.

L'inquinamento luminoso crea disturbo all'ambiente. Numerosi studi scientifici mostranoche l'inquinamento luminoso è un problema per gli animali e per le piante.

L'inquinamento luminoso è un problema anche per l'uomo. Un problema forse più graveperché di tipo culturale. Infatti la luce dispersa verso l'alto illumina le particelle insospensione nell'atmosfera e le stesse molecole che la compongono: si crea così unosfondo luminoso che nasconde la luce degli astri. Questo potrebbe sembrare un problemasolo per gli astronomi e gli astrofili, che non riescono più a sfruttare la piena potenza dei loro sofisticati e costosi strumenti. Invece è un problema per tutti perché a poco a poco ci priva della possibilità di vedere il cielo stellato, che non è solo un bellissimo panorama da proteggere, ma anche un mezzo per avvicinarci alla natura, allascienza ed alla cultura. In un futuro non lontano una cappa lattiginosa potrebbe nascondere del tutto agli occhi dei nostri figli la parte di universo in cui ci troviamo. Infatti alcuni studi mostrano che l'inquinamento luminoso sta crescendo in modo esponenziale, e con esso la luminosità del cielo. Dagli anni settanta ad oggi laluminosità artificiale del cielo è più che quadruplicata. In una città come Padova è già oggi un buon successo osservare una settantina di stelle, laddove le stelle visibili ad occhio nudo sono alcune migliaia, e la Via Lattea è già pressoché invisibile. Negli Osservatori Astronomici situati in Italia la luminosità del cielo notturno supera quella prodotta dalla luna piena nei migliori siti astronomici internazionali.

Si noti che, tenuto conto della rilevanza dell'industria turistica nel nostro Paese, basterebbe il mero aspetto paesaggistico del cielo stellato a richiedere quell'investimento per il futuro che un adeguata protezione rappresenta.

La luce che illumina ove non è richiesto costituisce spesso uno spreco energetico. Provvedere affinchè gli impianti di illuminazione producano il minor inquinamento luminoso possibile significa, nella maggior parte dei casi, risparmiare l'energia elettrica utilizzata per produrre tale luce e, in ultima analisi, risparmiare preziose fonti energetiche ed evitare l'inquinamento atmosferico conseguente alla produzione di energia. Per limitare in modo efficace l'inquinamento luminoso senza impedire lo sviluppo dell'illuminazione esterna notturna che è una necessità sociale, occorre minimizzare tutta quella parte di esso che non è assolutamente necessaria per produrre l'illuminazione richiesta: per far ciò è necessario applicare le tre seguenti regole, contemporaneamente (i loro effetti si sommano) e in ogni luogo (l'inquinamento luminoso si propaga a grandi distanze e si somma con quello prodotto dalle altre sorgenti). Inprimis, occorre limitare i livelli di luminanza delle superfici illuminate a quanto effettivamente necessario. Ciò significa non applicare livelli di luminanza superiori ai valori minimi previsti dalle norme di sicurezza, quando presenti, in modo da garantire ilivelli necessari per la sicurezza senza però produrre eccessivo inquinamento luminoso. Quando non siano presenti norme specifiche, i livelli di luminanza dovrebbero essere commisurati a quelli delle aree circostanti.

In secundis, si deve prevedere la possibilità di una diminuzione dei livellidi luminanza in quegli orari in cui le caratteristiche di uso della superficie loconsentano. I livelli di illuminazione necessari per la sicurezza o per il buon uso di uncerto tipo di area dipendono infatti dalle caratteristiche di uso della superficie. Ad esempio le norme tedesche DIN 5044 parte 1 stabiliscono i livelli di luminanza dellestrade in base non solo alla categoria della strada ma anche all'intensità della circolazione automobilistica in autovetture per ora. Se in certi orari l'illuminazione di un impianto, che, naturalmente, non sia di sicurezza, non viene usufruita, si eviterebbeun inutile inquinamento luminoso spegnendo l'impianto. Ciò eviterebbe, tra l'altro,inutili sprechi di energia.

Infine, minimizzare la dispersione diretta di luce da parte degli apparecchi di illuminazione al di fuori delle aree da illuminare. Questo è già concretamente realizzabile attraverso un'attenta progettazione degli impianti e un'attenta scelta degli apparecchi di illuminazione basata sulle loro prestazioni.

La presente legge se approvata consentirà di ridurre in modo efficace la crescita dell'inquinamento luminoso senza tuttavia impedire lo sviluppo dell'illuminazione esterna notturna nel nostro Paese ma favorendone la razionalizzazione.

A tal proposito la Regione Veneto con tempestiva sensibilità ha già approvato la legge regionale 27 Giugno 1997 n.22, recante  norme per la prevenzione dell'inquinamento luminoso.


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Pagina caricata in rete: 4 giugno 1997; ultimo aggiornamento: 11 aprile 2004