logo 3KB 06/05/2003 Immagini di
Paolo BELTRAME
Riprese da
Mortegliano (Ud)
Sezione Luna
Mosaico della Luna ripresa di 5 giorni; 93 KB Mosaico della Luna ripresa di 5 giorni con luce cinerea; 51 KB
LUNA DI CINQUE GIORNI
MOSAICO DI 10 IMMAGINI

A distanza di un anno e mezzo all'immagine della fase lunare realizzata dal nostro vicepresidente Paolo Beltrame ho aggiunto una seconda ripresa che la mostra con la luce cinerea, cioé la luce solare riflessa dal nostro pianeta che ne illumina il lato "oscuro". L'immagine originale, quella a sinistra, fu realizzata componendo un mosaico di dieci singole inquadrature e ci presenta il nostro satellite con una fase di 5 giorni, mostrandoci il terminatore poco oltre il primo quarto del suo disco e realizzando così una bellissima immagine dei suoi mari, monti e crateri presenti nella parte orientale.
La novità della seconda immagine, quella a destra, sta nel fatto che Beltrame ha simulato la luce cinerea, difficilissima da riprendere da un cielo mediocre come il nostro, sommando l'immagine di sinistra con quella della Luna piena del novembre 2004 e riscalando la luminosità e il contrasto, ottenendo una foto che rassomiglia quasi perfettamente a quello che si vede dal vivo al teleobbiettivo, cioè una parte colpita dalla luce solare e il resto illuminato dalla luce cinerea. Beltrame ha già realizzato altri "capolavori", come quando ha mostrato la nebulosa di Orione (M 42) in tutte le sue parti senza l'inevitabile saturazione della sua zona centrale.

I mari visibili nella ripresa sopra sono: Frigoris (in alto a destra), Lacus Somniorum (un'insenatura del Mare Serenitatis), Crisium (sul bordo orientale un po' sopra l'equatore), Tranquillitatis (a sinistra del precedente), Foecunditatis (quello in basso a destra) e Nectaris (quello in basso a sinistra) entrambi nell'emisfero meridionale.

Partendo dal Polo Nord e andando verso sud, le principali formazioni che si distinguono bene sono, con l'avvertenza che ove non indicato diversamente i nomi si riferiscono a crateri: Gartner per metà ricoperto dalla lava fuoriuscita dal Mare Frigoris, De La Rue, Endymion, il piccolo Dominique, Atlas, Hercules e Baily, tutti attorno al Mare Frigoris, mentre Aristoteles e Eudoxus sono ancora in ombra. Poco più a sud ci sono tre crateri di media dimensione: Burg, Plana e Mason, separati dai precedenti dalla Lacus Mortis.
A media latitudine e sino al Mare Crisium, partendo dal bordo lunare e proseguendo verso il terminatore, troviamo disposti il grande cratere Messala, Geminus, Buckhardt, Delmonte, Cleomedes e Tralles poi, in una fascia parallela, Cepheus, Franklin, Kirchoff, Newcomb, Roemer; ancora più in là ci sono Danhill, il grande Posidoniis, Chacornac, Lemonnier in parte coperto dalle lave del Mare Serenitatis e a occidente dei Monti Taurus, poi ci sono vari altri craterini per terminare sulla sponda del mare Tranquillitatis con Maraldi e Vitruvius.

Scendendo sino all'equatore, a ovest del Mare Crisium notiamo Tisserand, Macrobius, Proclus, Lyell (già sul margine del Mare Tranquillitatis); all'interno del Mare Crisium si vedono Picard e addirittura il minuscolo Peirce. Esattamente a metà del "canale" che separa Mare Foecunditatis e Mare Tranquillitatis c'è il cratere di media dimensione Taruntius, mentre il piccolo Secchi è sul promontorio che sale verso nord dal bordo meridionale che separa i due mari.
A oriente del Mare Foecunditatis ci sono i giganteschi Langrenus e Vendelinus, Petavius; fra questo mare e Mare Nectaris ci sono (salendo verso nord) Santbech, Colombo, Godenius, Gutenberg, Capella e Isidorus. Sul bordo orientale di Mare Nectaris ci sono i Monti Pyrenei.

Sulla sponda meridionale del Mare Nectaris si trova Fracastor, sede di uno degli allunaggi delle Missioni Apollo, col bordo settentrionale parzialmente ricoperto dalle lave del mare sul quale si affaccia. A ovest del Mare Nectaris si trovano tre dei crateri allineati più famosi: Teophilus, Cyrillus e Catharina, ma solamente il primo è quì osservabile; gli altri due sono ancora immersi nella notte lunare e vi emergeranno solo qualche ora dopo quella della ripresa. Nel "braccio di mare" che separa Mare Nectaris da Mare Tranquillitatis si notano bene Mädler, il più meridionale, Torricelli e Maskelyna, quello più settentrionale.
Scendendo ancora notiamo centinaia di altri crateri, dato che la zona polare sud è quella più intensamente craterizzata, fra i quali spiccano alcuni molto ampi. Sul bordo orientale i maggiori sono (scendendo verso il polo): Furnerius, il gigantesco Janiseh (sul quale si sovrappongono altre strutture più recenti quali Fabricius e Matius), Helmoltz e Neumann, sino ad arrivare ai Monti Leibnitz. Scendendo dalla fascia centrale parallelamente ai precedentei notiamo sotto Fracastor: Piccolomini, Stiborius, poi più a sud sono troppo ravvicinati e sono visti ad angolo così basso da risultare indistinguibili a chi non è esperto.
Nella fascia a ridosso del terminatore e a ovest del profondo Piccolomini, che ha un picco montuoso al suo interno illuminato dalla luce solare, ci sono i Monti Altai e, scendendo a sud, altri crateri fra i quali Pons, Zagut, Rabbi Levi, Riccius e Pitiscus, Hommel, Rosenberger e Hagecius (quello più meridionale). Più a sud ci sono altri crateri difficili da descrivere, in quanto visti con un angolo troppo basso da risultare "troppo schiacciati" prospetticamente.

Immagine a sinistra è di 360 x 600 pixel, a 256 toni di grigio, occupa 3,4 MB di memoria, qui compressi a 93 KB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1021 x 1778 pixel. Il nord è in alto e l'est a destra.
Immagine a destra è di 839 x 600 pixel, a 16,8 milioni di colori, occupa 4,5 MB di memoria, qui compressi a 51 KB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1024 x 768 pixel. Il nord è in alto e l'est a destra.

Telescopio Riflettore: NEWTON 200 mm di diametro; ripresa al fuoco diretto 1000 mm (f/5)
Webcam: Philips Toucam Pro
Tempo d'integrazione: 10 immagini mediate su 100 frames ciascuna
Frequenza di ripresa: 15 frames/secondo, durata singolo frame: 66 ms
Seeing: medio-mosso
Immagine pubblicata a pagina 40 di Coelum n° 85 del giugno 2005

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Pagina caricata in rete: 17 maggio 2003; ultimo aggiornamento (5º): 12 aprile 2010