NOTIZIARIO

ANNO VIII - NUMERO 24
1° TRIMESTRE 2000


IL CIELO PRIMAVERILE: GALASSIE DI PRIMAVERA

Il tramonto del Sole ai primi di aprile coincide con la fine della stagione dei pianeti, che si chiude con una notevole tripletta: Marte, Giove e Saturno sono visibili entro una decina di gradi, sebbene immersi nel crepuscolo e molto bassi sull'orizzonte.
Si avvicina al tramonto anche il grande Orione e la Via Lattea invernale; quella estiva diventa visibile solo a notte inoltrata, annunciata dalle brillanti Vega e Deneb che spuntano ad oriente poco prima delle dieci.

Per gli amanti dei pianeti quindi è periodo di magra, come per quelli di ammassi e nebulose, mentre gli osservatori di galassie non possono chiedere di meglio.
Da una parte abbiamo l'ammasso della Vergine, dove troviamo, oltre ad una quindicina di oggetti Messier, anche altre decine di galassie, molte delle quali veramente interessanti; più a nord troviamo parecchie galassie poco note ma di grande bellezza, quando osservate da cieli adeguati.

In generale le galassie più facilmente visibili sono le ellittiche, ottime anche in piccoli strumenti grazie alla loro elevata luminosità superficiale: gli esempi più vistosi sono il gruppetto di M84, M86 e M87 ed M49, tutte nella Vergine; l'inconveniente è che non mostrano nessun dettaglio né nessuna alterazione dalla forma pressoché sferica.

Spostiamo la nostra attenzione sulle spirali, e in particolare su quelle di taglio: ce ne sono più di quante se ne pensi.
Cominciamo con la regina: NGC4565 nella Chioma; è lunga ben 15 primi e larga solo 2, ed è visibile con strumenti da 100 mm. Splende di decima magnitudine e con strumenti medi già lascia intuire l'oscura banda di polveri che la attraversa in tutta la sua lunghezza.

Immagine digitale della galassia NGC 4565 nella Chioma di Berenice, fatta da Rolando Ligustri con un riflettore Meade da 8" di diametro, a f/6,3, impiegando un ccd SBIG ST7 in binning 2x2. Integrazione di 120 secondi.       20 KB

Pressoché sconosciute, ma dalle stesse dimensioni apparenti, sono NGC5907, nel Drago, e NGC4244, nei Cani da Caccia; sono poco meno luminose della prima, ma di aspetto simile: estremamente allungate e con una debole banda oscura, difficile visibile per la prima e quasi impossibile per la seconda.

Scendiamo nel Leone, dove troviamo una tripletta famosa: si tratta di M66, M65 e NGC 3628.
Tutte sono delle spirali, la prima messa di tre quarti, la seconda inclinata come M31 e la terza di taglio; quest'ultima è più debole, ma ad un buon ingrandimento (almeno 100x) mostra la sua banda molto larga rispetto allo spessore del disco galattico.

Per chi non si accontenta e vuole una banda oscura veramente facile da osservare, allora si punti M104, la Sombrero: di dimensioni più contenute e solo moderatamente allungata, è la più luminosa del lotto e il suo nucleo brillante è facile anche nei piccoli strumenti.

La galassia M 104 ripresa da Rolando Ligustri con un telescopio Meade da 8" e un c.c.d. SXL8. Tempo d'integrazione di 120 secondi.       48 KB

Altre galassie molto allungate, anch'esse nella Vergine, sono M98 e NGC 4216, di circa 8-9 primi di lunghezza.

Anche le irregolari possono dare tanto all'osservatore, andando a cercare quelle interessanti: la più famosa è senz'altro M82, forse la galassia con la più elevata luminosità superficiale: con un 200mm assomiglia ad una spirale di taglio, ma presenta alcune chiazze oscure che si proiettano sull'alone.
Nei Cani da Caccia abbiamo due grandi galassie, a solo mezzo grado l'una dall'altra: NGC4631 e NGC4656. Entrambe molto allungate (14-15 primi di lunghezza), sono alquanto differenti: la prima è uniforme, accompagnata da una stella di decima poco a nord, la seconda sembra composta da due tronconi separati, uno dei quali ritorto ad uncino.

Quanto alle spirali di fronte, sono quasi tutte molto deboli, con alcune eccezioni importanti: la prima è M51 che assieme alla compagna NGC 5195 è visibile in qualsiasi strumento. L'alone che sembra circondare i due nuclei con un piccolo strumento si definisce con l'aumentare dell'apertura, scoprendo due braccia a spirale negli strumenti più grandi (da 250 mm in su).
M101 nell'Orsa Maggiore potrebbe essere seconda, ma solo con cieli veramente bui mostra la sua bellezza; altrimenti è addirittura deludente, mostrando solo un debole nucleo.
Terza è M61, nella Vergine, con una brillante stellina nell'alone.

Concludiamo con alcune coppie di galassie, tutte di undicesima, quindi indigeste agli strumenti più piccoli, ma di grande interesse per i diametri oltre i 200mm.
La prima è composta da NGC 4762 e NGC 4754, distanti 10 primi fra loro; contrastano molto per la forma. molto allungata la prima e quasi circolare la seconda. Poi abbiamo NGC 4567-8, una coppia di interagenti: si presentano come due ellittiche che incidono con un angolo di circa 45 gradi; sono da osservare ad almeno 150x e si trovano anch'esse nella Vergine.
Nel Leone troviamo l'ultima coppia: NGC 3226-7, due spirali molto vicine (due primi) con orientazione l'una perpendicolare all'altra.

Paolo Beltrame


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