logo 06/10/2008
21:24 T.U.
Immagine di
Paolo BELTRAME
Ripresa dall'Osservatorio
Astronomico di Talmassons (Ud)
Sezione
Asteroidi
2008 TC3 asteroid: 178 KB; click on the image to enlarge
ULTIMA IMMAGINE DELL'ASTEROIDE 2008 TC3
Diametro presunto: circa 3m
Data della scoperta: 06:43 TU del 6 ottobre 2008
Data prevista per l'impatto con la Terra: 02:45:16 TU del 7 ottobre 2008
Località dell'impatto: Sudan settentrionale

Come giè detto nelle due pagine precedenti della gallery degli asteroidi, la sera del 6 ottobre 2008 Paolo Beltrame, autore della sequenza dedicata all'asteroide 2008 TC3 che il 7 ottobre 2008 ha colpito il nostro pianeta, si trovava nell'osservatorio di Talmassons per fotografarlo. L'oggetto, di circa 4 metri di diametro e dotato d'un veloce noto proprio, gli ha imposto pose brevi, della durata di soli 10 secondi, che sono state intervallate di 60 secondi l'una dall'altra. Visto che l'oggetto era ancora molto vicino alla Terra, distava solamente 150.000 km (0,001 UA), era naturale che si comportasse così. Questo ha però fatto si che, durante la fase di sommatoria delle singole immagini per realizzare la composizione con le molteplici tracce o nella realizzazione dell'animated gif, i puntini che lasciò nelle fotografie fossero piuttosto deboli. Ieri sera Paolo ha ripreso in mano i files originari ed ha effettuato nuove eleborazioni singole; quella che vedete in questa pagina è l'ultima, presa alle ore 21:24 TU/UT. L'immagine puntiforme dell'oggetto asteroidale è cerchiata di rosso per meglio evidenziarla.

Come scritto nella pagina di Spaceweather.com del 7 ottobre, il personale di un aereo dell'Air France-KLM ha effettivamente visto il bagliore "dell'esplosione" in aria. In base all'ascolto del suono dell'esplosione in una stazione ricevente del Kenya, il dr. Peter Brown dell'Università del Western Ontario stimò che l'esplosione fosse avvenuta alle 02:43 UT e che l'energia rilasciata corrispondesse a 1,1-1,2 Kton di TNT. Al momento dell'impatto non c'erano satelliti in orbita che potessero fare una registrazione in diretta dell'evento, ma uno riuscì comunque a fotografare, pochi minuti dopo, la nube di plasma formatasi a seguito della disgregazione dell'oggetto contro gli strati della nostra atmosfera a 37 km di quota, densi al punto da portare la struttura del corpo oltre il limite della sua coesione e provocarne la rottura. Pure la persistente nuvola lasciata dalla scia provocata dal fireball, anche se distorta dai venti in quota, fu fotograta il mattino seguente da Mohamed Elhassan Abdelatif Mahir (Noub NGO), dal Dr. Muawia H. Shaddad (University of Khartoum) e dal Dr. Peter Jenniskens (SETI Institute/NASA Ames Research). .

2008 TC3 asteroid: 215 KB; click on the image to enlarge 1600x1440 pixels
 

Immagine elaborata da Zdenek Charvat, Czech Hydrometeorological Institute

L'immagine qui sopra fu presa dal satellite Meteosat 8 nel canale HRV alle 02:45 TU e mostra la zona comprendente Egitto, Sudan, basso Israele, Giordania e Arabia Saudita. L'esplosione fu visibile in tutti e 12 i canali spettrali del satellite, i quali coprono le lunghezze d'onda comprese tra gli 0,5 e i 14 micron.

Dall'analisi di Jiri Borovicka dell'Accademia Ceca delle Scienze (Czech Academy of Sciences) il satellite, che prende un'immagine ogni cinque minuti; mostra il fireball in quella delle 02:45 UTC mentre non lo si vede più già in quella delle 02:50 UTC.

Gli scienziati dubitavano di poterne raccogliere alcuni frammenti, ma la ricerca di Peter Jenniskens (ora al SETI Institute in Californie) e di Muawia Shaddad, fatta assieme ad alcuni collaboratori e a vari studenti dell'Università di Khartoum nel deserto sudanese ha permesso di verificare il punto di impatto. Inoltre là hanno trovato ben 47 frammenti del meteorite per un peso pari a quasi 4 kg. L'analisi della roccia ha dimostrato che si tratta di una uréilite atipica finora mai vista nelle collezioni di meteoriti, generalmente rintracciabile negli asteroidi di tipo S, mentre invece 2008 TC3 è di tipo F. La sua fragilità e la porosità della roccia hanno sorpreso non poco gli scienziati.
La ricerca di Jeremie Vaubaillon dell'IMCCE (Osservatorio di Parigi), basata sull'evoluzione orbitale di 2008 TC3 ha dimostrato che tale oggetto potrebbe essere collegato ad altri molto più grandi di tipo F, come il 1998 KU2, di 2,6 km di diametro.

L'immagine ha una dimensione di 728x580 pixel ed è a 16,8 milioni di colori; ha una dimensione di 2,4 MB, quì compressa a 178 KB.

Telescopio: NEWTON di 350 mm diametro; lunghezza focale di 1750 mm; f/5
CCD: SBIG ST10XME
Tempo d'integrazione: 10 secondi
Filtro impiegato: nessuno (unfiltered)
L'animazione fu linkata su Spaceweather.com il 07/10/2008

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Copyright © 2008 di Lucio Furlanetto (testo originale) e Paolo Beltrame (immagine in alto)
Si ringrazia Spaceweather.com e altre fonti per le notizie riportate in merito al fenomeno.
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Pagina caricata in rete: 7 ottobre 2008; ultimo aggiornamento (3º): 4 aprile 2009