28/10/2003
31/10/2003
Immagini di SOHO Riprese dal Punto Lagrangiano Sezione: Sole
Fotosfera solare il 28/10/2003: 129 kB Fotosfera solare il 31/10/2003: 128 kB
LA FOTOSFERA SOLARE IL 28 E 31 OTTOBRE 2003

L'aspetto della fotosfera solare nei giorni 28 e 31 ottobre 2003 fu piuttosto interessante, ma la notevole presenza come numero ed estensione delle macchie solari presenti sull'emisfero a noi visibile non avrebbe comunque fatto pensare quello che si sarebbe verificato poche ore dopo la ripresa del satellite SOHO della NASA che potete guardare in alto a sinistra.
Era parecchio tempo che una simile attività non accadeva, anche se -stranamente- con la notevole attività solare dei mesi precdenti fu evidenziato un nuovo e imprevisto picco delle macchie solari e attività collaterali, il terzo di questo ciclo (a cavallo della primavera e estate 2003)! Questo non sarebbe un fatto eccezionale in se', ma lo è sicuramente l'entità e rapidità della salita a così grande distanza dal massimo principale toccato a metà dell'anno 2000, cosa che potete constatare visitando il sito internet del Solar Index Data Center - SIDC di Bruxelles, il quale riporta l'attività storica della nostra stella.

Le due immagini qui sotto, sempre prese dal satellite scientifico SOHO, evidenziano quali gruppi di macchie solari fossero presenti nelle prime ore del 28 ottobre 2003 e tre giorni dopo, il 31 ottobre.

FOTOSFERA IL 28 OTTOBRE 2003: 5 kB FOTOSFERA IL 31 OTTOBRE 2003: 6 kB

Si nota che sulla fotosfera solare c'erano ben cinque gruppi di macchie, due dei quali (il NOAA 486 e 488) di dimensioni inconsuete e molto ben sviluppati. Nell'arco della giornata, alle 12:18 TU, il gigantesco gruppo di macchie solari NOAA 486 eruttò uno dei maggiori flare solari degli ultimi quarant'anni, cioé da quando ci sono satelliti artificiali che misurano il flusso di particelle emesso dalla nostra stella.
Nella scala Richter dei flare solari esso raggiunse lo straordinario valore di X17,2, il secondo maggior valore mai misurato sino ad allora (NdR: alcuni giorni dopo si verificò anche uno straordinario X28, ma, essendo il gruppo al lembo solare, non investì la Terra). Il risultato di questa tremenda esplosione fu una forte tempesta di radiazione solare, catalogata di classe S3 (in una scala di cinque valori), e la formazione di una grandissima coronal mass ejection (CME) che investì la Terra il giorno 29 ottobre 2003.

7 kB; link 125 kB; Coronal Mass Ejection delle 12:18 TU del 28 ottobre 2003 7 kB; link 199 kB; Coronal Mass Ejection del 28 ottobre 2003

Le CME sono formate da gas ionizzato ad altissima temperatura e composte quasi integralmente da idrogeno; quando questa lasciò il Sole, si diresse verso il nostro pianeta alla velocità di 2.125 km/s (corrispondenti a oltre 7,65 milioni di km/h). Nell'animated gif della NASA visibile qui sopra a destra, potete guardare la devastante pioggia di particelle, molte delle quali con un'energia superiore a 10 Mev!, che colpirono lo strumento della sonda SOHO. L'intero campo di vista dello strumento viene saturato; negli ultimi anni non mi era mai capitato di vederlo.
L'onda d'urto della CME colpì la Terra la mattina del 29 ottobre 2003 e per vari giorni (29-30-31 ottobre) si osservarono aurore boreali e australi in molte regioni del mondo, addirittura a medie latitudini come in Italia, Spagna, California (USA).

41 kB; Aurore sul Nord America il 30 ottobre 2003

L'immagine qui sopra dell'USAF Defense Meteorological Satellite Program venne presa nel visibile alle ore 02:14 UTC del 30 ottobre 2003 e fotografa la complessa struttura delle aurore presenti in quel momento sul Nord America (Canada e Stati Uniti).

Una volta che la CME (Coronal Mass Ejection) generata dal gruppo di macchie solari NOAA 486 ebbe investito la Terra il 29 ottobre 2003, c'era da attendersi che si sarebbero verificate imponenti aurore boreali e australi. Le notizie fornite da Spaceweather.com e dal NOAA Space Environment Center davano una buona probabilità che avvenissero aurore a medie latitudini, quindi anche nel Centro Europa e forse addirittura in Italia, mentre c'era la pressoché certezza che si sarebbero formate alle alte latitudini (regione scandinava, Canada, Alaska e stati settentrionali degli Usa, Siberia). Non restava che attendere.

Infatti, nonostante il maltempo che da vari giorni imperversava nel Nord Italia, una "schiarita" delle nuvole in cielo mi permise d'osservare l'aurora boreale, che fotografai come molte altre persone in gran parte dell'emisfero settentrionale del nostro pianeta, sino alla latitudine della Sicilia e della Grecia, e come in vaste aree dell'emisfero meridionale.
Per vedere le immagini dell'aurora boreale da me fotografata la notte del 31 ottobre 2003, visitate tutte le pagine della gallery delle aurore riferite a quella notte.

Le due immagini in apertura della pagina hanno una dimensione di 360 x 360 pixel; sono a 256 colori ed occupano 512 kB, qui compressi a 128 kB. Cliccando l'immagine le aprirete a 512 x 512 pixel.

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Copyright 2003 © di Lucio Furlanetto (testo) e SOHO/NASA (immagini)
Immagini solari prese dal sito di Spaceweather.com che ringrazio

Pagina caricata in rete: 29 febbraio 2004; ultimo aggiornamento: 29 febbraio 2004