RIPRESE RGB DEL PIANETA MARTE

Se per ipotesi non ci fosse il filtro, l'infrarosso che si vedrebbe sarebbe quello vicino (0.7-1.1 micron circa), che non è IR termico (che si colloca oltre i 2-3 micron almeno), quindi l'informazione ricevuta non corrisponderebbe al calore. Una verifica si ha notando che la "calotta polare marziana" rimane chiara e le "zone" invece scure; nel caso si riprendesse il calore dovrebbe avvenire il contrario (al Sole è più calda la neve o una lavagna scura?)
Ora vediamo i tre colori che passano: nel caso ideale (camera CCD b/n e tre filtri fotometrici) avremmo la separazione tra i tre canali RGB ottenendo immagini (NdR: splendide) come quelle di alcuni astrofili italiani che si vedono in Rete. In queste nelle bande R e G si vede benissimo la superficie, nel B solo la calotta polare.
Essendo la webcam a colori, le bande passanti dei microfiltri hanno una certa sovrapposizione (che viene fatta per migliore resa dei colori, la Sbig -NdR: il produttore del nostro ccd- ha migliorato i suoi filtri RGB proprio così), soprattutto fra G e B, per cui nel blu ci "scappa" un pò di verde e noi vediamo un pochino la superficie... e non possiamo farci niente.
Come sprone a che è titubante nel tentare le riprese: le mie immagini hanno una risoluzione di circa 1-2" d'arco, mentre la dimensione dei pixel è 0.25"/pixel, e la risoluzione teorica è 0.56"/pixel, quindi sono limitate dal seeing; quindi un buon strumento di 8-12 cm potrebbe lavorare tranquillamente uguale a uno più grande (l'astrofilo Domenico Liccichelli ha fatto fotografie migliori delle mie in più occasioni con un Mak da 127mm).

Paolo Beltrame

Per vedere le riprese fatte da Beltrame nel 2003 del Pianeta Rosso, cliccate Marte.


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