MEDICEI (SATELLITI -)

L'appellativo di satelliti medicei, dato ai quattro maggiori satelliti di Giove (Io, Europa, Ganimede e Callisto), venne coniato da Galileo Galilei. Il grande scienziato pisano, appena ebbe costruito il suo primo telescopio (molto migliorativo dei progetti olandesi sino ad allora realizzati), lo puntò in direzione della Luna, dei pianeti e della Via Lattea. Scoprì così che il nostro satellite aveva una superficie estremamente accidentata e variegata, che Giove aveva quattro piccole lune che gli ruotavano intorno come in un piccolo Sistema Solare, che la Via Lattea era composta da un'enormità di stelle ed oggetti nebulari (oggi diremmo deep sky). In seguito guardò con appositite protezioni anche il Sole, osservando le prime macchie solari telescopiche, e nel corso degli anni una moltitudine di altri corpi celesti. In pochi mesi egli cambiò la storia dell'astronomia, pubblicando nel 1610 le prime 550 copie del fondamentale libro Sidereus Nuncius. Il libro venne dedicato al principe Cosimo II de' Medici, Granduca di Toscana, dal quale i quattro satelliti, scoperti nel gennaio 1609, presero il nome di satelliti medicei.

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Immagine 1 - Composizione a colori delle immagini dei quattro satelliti Medicei riprese dalla sonda spaziale Voyager nel luglio 1979 (fonte NASA).

(In senso orario) si osservano: Io (I), Europa (II), Callisto (IV) e Ganimede (III);
le loro dimensioni sono in proporzione. I numeri romani tra parentesi indicano la loro distanza dal pianeta; vengono anche comunemente usati nelle effemeridi per indentificare i satelliti.


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