Sky Map Pro 8

Un planetario in grado di utilizzare l’enorme quantità di dati astronomici messi a disposizione dal Web

di Gianfranco Benegiamo


SkyMap8


I numerosi tasti presenti nella finestra del planetario Sky Map Pro 8 permettono di accedere rapidamente alle principali funzionalità del programma.


Internet ha profondamente modificato, oltre alle nostre abitudini, anche i programmi destinati a ricreare, sul monitor del computer, una volta celeste virtuale: il planetario elettronico Sky Map Pro 8, realizzato da Chris Marriott, è particolarmente interessante per la capacità di utilizzare l’enorme quantità di dati astronomici, soprattutto sotto forma di cataloghi, messi a disposizione dalla Rete.

Il software, disponibile dal novembre 2001 nell’ottava versione, racchiude in sé oltre un decennio di continui miglioramenti cui hanno contribuito i suggerimenti forniti dai numerosi utilizzatori e l’attenzione mostrata dall’Autore nel recepirli.

Il programma è commercializzato, al costo di circa 60 Sterline, con un CD-ROM contenente oltre 580 Mb di dati astronomici che comprendono vari cataloghi stellari: tra i principali rammentiamo soltanto Tycho 2, con oltre 2,5 milioni di astri sino alla magnitudine 11,5, Hipparcos, dove le coordinate raggiungono una precisione media pari a circa un millesimo di secondo, e il Guide Star Catalog 1.1 che raccoglie molti milioni di oggetti sino alla magnitudine 15.
Nello stesso CD si trovano, inoltre, una recente e più accurata Revisione del New General Catalogue/Index Catalogue, messa a disposizione Wolfgang Steinicke, il Third Reference Catalogue of Bright Galaxies e il Principal Galaxies Catalog con 73.197 galassie.

Il demo di Sky Map Pro 8, distribuito con un file di oltre 9 Mb, ha le identiche funzionalità della versione commerciale, salvo le limitazioni derivanti dall’assenza del CD-ROM, ma comunque pienamente apprezzabili utilizzando 15.000 stelle sino alla magnitudine 7 del catalogo Tycho 2 e le informazioni, raccolte dagli astrofili americani del Saguaro Astronomy Club, su circa 10.600 nebulose e galassie tra le quali è praticamente compreso tutto ciò che si può osservare attraverso un telescopio amatoriale.

I dati elaborati dal planetario sono formati da lunghissimi elenchi, contenenti le principali informazioni su stelle e oggetti del profondo cielo, che adeguati algoritmi trasformano in una volta celeste virtuale, relativa alla data e alla località geografica scelte, corretta per moto proprio, precessione, nutazione, aberrazione e, nel caso di rappresentazioni nel sistema orizzontale, rifrazione atmosferica.

Le posizioni dei pianeti sono calcolate, in funzione dell’epoca selezionata, con metodi differenti: un’elevata precisione è raggiunta, per date comprese tra gli anni 1900 e 2100, usando le serie planetarie di Chapront e Francou, basate sull’integrazione numerica DE403 del Jet Propulsion Laboratory. Le effemeridi situate all'esterno di questo intervallo, invece, derivano dalla teoria di Bretagnon e Francou VSOP87 (Variations Séculaires des Orbites Planétaires), mentre per il pianeta più distante si utilizza la teoria “Pluto 95”, anch’essa dell’astronomo francese Chapront.

Le coordinate della Luna sono calcolate mediante una forma ridotta della teoria ELP2000-82B, messa a punto da Michelle Chapront-Touzé e Jean Chapront, che considera solamente (si fa per dire!) i primi diecimila termini della serie di correzioni superiori ad un millesimo di secondo d’arco, questa semplificazione consente comunque di prevedere la posizione del satellite con una precisione di poche decine di metri.

Le teorie planetarie rimangono generalmente valide per intervalli estesi ad alcuni millenni e pertanto sono praticamente senza una data di scadenza, ma la stessa cosa non vale per asteroidi e comete: queste ultime sono visibili solo poche settimane, quando si trovano in prossimità del perielio, e anche nel caso di ritorni periodici i loro elementi orbitali devono essere ogni volta aggiornati.


Eclisse


Le eclissi lunari sono rappresentate da Sky Map Pro 8 sovrapponendo al disco della Luna, il cerchio giallo, la zona di penombra (anello grigio chiaro) e quella d'ombra (disco grigio scuro) prodotte dalla Terra.


La soluzione adottata, per gestire questi cataloghi in continua evoluzione, consiste nell’utilizzare dei file di testo da sostituire periodicamente con altri più recenti, disponibili presso lo stesso sito che distribuisce il programma. I dati relativi agli astri chiomati si possono anche trovare presso il Central Bureau for Astronomical Telegrams: l’organizzazione responsabile per la disseminazione, attraverso apposite circolari, delle informazioni sugli eventi astronomici transitori.

Le perturbazioni gravitazionali esercitate dai pianeti maggiori e le continue scoperte rendono opportuno sostituire, con una certa regolarità, gli elementi orbitali osculanti degli asteroidi e questi si possono recuperare presso il sito di Sky Map Pro 8. Il planetario dispone di un’utilità che permette di leggere la base dati Astorb contenente tutti gli asteroidi di cui è nota l’orbita con un sufficiente grado di precisione: questo file, continuamente aggiornato da Edward Bowell del Lowell Observarory, elenca oltre 187 mila pianeti minori e nonostante sia in forma compressa le sue notevoli dimensioni (a metà giugno 2002 superavano i 13,5 Mb) richiedono un po’ di pazienza per completare il trasferimento sul disco rigido del computer.

La grande flessibilità, nell’utilizzare i dati messi a disposizione attraverso Internet, è certamente uno dei maggiori punti di forza del planetario che comunque non si limita soltanto ad asteroidi e comete.
La principale libreria di cataloghi stellari e di oggetti del cielo profondo si trova presso l’Astronomical Data Center della NASA ed i file distribuiti hanno talvolta dei formati direttamente utilizzabili dal programma.

Soltanto per dare una vaga sensazione dell’immensità di informazioni reperibili presso questo sito basti pensare che tutti i più conosciuti cataloghi: Smithsonian Astrophysical Observatory (SAO), Position and Proper Motion (PPM), Hipparcos e Tycho sono qui disponibili insieme ad altri meno noti ma di grande interesse come l’Astrographic Catalog (AC), compilato dal U.S. Naval Observatory, e soprattutto quello derivato dalla combinazione dei moti propri di quest’ultimo con le posizioni e magnitudini rilevate dalla sonda Tycho.
Il risultato del lavoro, particolarmente utile in campo astrometrico, è rappresentato dal ATC Reference Catalog che contiene le caratteristiche di quasi un milione di stelle sino alla magnitudine 11: il catalogo è suddiviso in 48 parti (una ogni 30 minuti di ascensione retta per agevolare le operazioni di download) che possiamo utilizzare con Sky Map Pro 8, poche alla volta se non vogliamo rallentare eccessivamente la velocità del computer.

Nel caso fossimo invece interessi alle occultazioni lunari potremmo trovare più utile prelevare lo XZ Catalog of Zodiacal Stars, dove sono riportate oltre 32.000 stelle della fascia zodiacale.

I cataloghi in questione sono dei file di testo, dove ad ogni riga corrisponde un astro e le colonne si riferiscono ai suoi parametri caratteristici (ascensione retta, declinazione, magnitudine, moto proprio, ecc.): un apposito strumento, DataPrep, permette di indicare al programma dove trovare i campi con le informazioni necessarie a rappresentare gli oggetti riportati da tali elenchi.


Pleiadi


Sky Map Pro 8 è in grado di utilizzare l’enorme quantità di dati messi a disposizione dall’Astronomical Data Center della NASA, come dimostra questo dettaglio delle Pleiadi con stelle sino alla magnitudine 20, ottenuto usando il catalogo completato nel 1996 dal U.S. Naval Observatory. Il riferimento rettangolare in basso a sinistra, aggiunto a solo titolo di esempio, mostra la possibilità offerta dal programma di riportare sulla mappa anche l’area corrispondente ad eventuali riprese eseguite con una camera CCD.


Questa moltitudine di dati è gestita mediante dieci livelli di rappresentazione, attivati automaticamente secondo la porzione di cielo inquadrata; ciò consente di disegnare vaste regioni con solo gli astri più brillanti e mostrare, a successivi ingrandimenti, stelle e galassie progressivamente meno luminose, conservando così all’immagine una leggibilità che altrimenti richiederebbe complicati aggiustamenti manuali. Le caratteristiche di ogni livello sono modificabili ed esiste anche l’opportunità di visualizzare solo i cataloghi che di volta in volta interessano.

Le funzioni del planetario non si limitano alla costruzione di carte celesti, ma offrono anche il modo di realizzare vere e proprie tavole delle effemeridi, i cui risultati si possono salvare su dei comuni file di testo: le previsioni sono personalizzate scegliendo i parametri, da una lista che ne contiene oltre 30, cui siamo interessati e solo per citare i più usati ricordiamo le coordinate celesti, per diversi sistemi di riferimento, la distanza dalla Terra, gli istanti in cui l’oggetto sorge e molto altro ancora.


Events


L’utilizzatore di Sky Map Pro 8 ha la possibilità di cercare le date di particolari configurazioni astronomiche, come ad esempio la congiunzione in ascensione retta di due pianeti.


Il programma contiene le informazioni relative ad ognuna delle 11.897 eclissi di Sole comprese tra 2000 a.C. e 3000 d.C. con la possibilità di visualizzare, su una carta geografica del pianeta, le regioni interessate dalla totalità (questa è una delle poche funzioni non disponibili nella versione demo); mentre le eclissi lunari sono rappresentate sovrapponendo al disco del satellite le zone d’ombra e di penombra prodotte dalla Terra.

Sky Map Pro 8 è in grado di comunicare con diversi telescopi, controllati elettronicamente, mostrando sullo schermo un cursore lampeggiante, corrispondente alla direzione del cielo verso cui è puntato lo strumento, e in tal modo diventa facile riconoscere quali sono gli astri inquadrati.

Un’altra funzionalità risulterà molto utile a coloro che intendono razionalizzare la disordinata raccolta di immagini astronomiche prelevate dalla rete e sistemate tutte insieme nella stessa directory: selezionando con il tasto destro del mouse uno degli oggetti presenti nella mappa, come ad esempio un pianeta o una galassia, possiamo visualizzare la relativa fotografia, purché sia stata precedentemente salvata con il medesimo nome usato da Sky Map Pro 8.

I possessori del CD-ROM RealSky, distribuito dalla Astronomical Society of the Pacific, contenente le immagini digitalizzate dell’intero cielo, potranno sovrapporre alle mappe la controparte fotografica e su questa agiranno le normali operazioni di ingrandimento e rotazione. Il software permette inoltre di utilizzare le immagini, per porzioni di cielo non superiori a un grado di lato, che si possono prelevare liberamente dal Digitized Sky Survey (DSS) nel formato fits.


Quintet of Stephan


L’immagine del raggruppamento di galassie conosciuto come Quintetto di Stephan, prelevata dal Digitized Sky Survey, è sovrapposta automaticamente da Sky Map Pro 8 alla mappa della medesima regione di cielo e ogni ingrandimento o rotazione di quest’ultima è seguita fedelmente anche dalla controparte fotografica.


Quando un satellite artificiale, posto su un’orbita bassa, è illuminato dalla luce solare e l’osservatore si trova nel buio del crepuscolo, risulta talvolta visibile anche ad occhio nudo. Gli appassionati che si dedicano a questi oggetti potranno organizzare le loro osservazioni con le previsioni dei passaggi calcolate da Sky Map Pro 8: occorre soltanto procurarsi gli elementi orbitali aggiornati, distribuiti nel formato Two Line Elements (TLE), da uno dei numerosi siti elencati nelle istruzioni in linea dell’applicazione.

Le principali novità introdotte nelle ultime versioni del programma riguardano la possibilità di rappresentare gli astri con un colore ragionevolmente vicino a quello reale utilizzando l’indice di colore B-V, un parametro correlato alla temperatura superficiale, riportato dal catalogo Tycho; mentre le informazioni relative a nebulose e galassie provengono dal recente aggiornamento (versione 7.2) della base dati realizzata dal Saguaro Astronomy Club consultando oltre ottanta differenti cataloghi.

L’utilizzatore ha ora la possibilità di cercare, all’interno dell’intervallo temporale selezionato, le date di particolari eventi astronomici: in tal modo si può stabilire, ad esempio, quando avverrà la prossima congiunzione in ascensione retta di due pianeti, la minima distanza dalla Terra di un asteroide e l'istante di molte altre configurazioni interessanti.

Nel gruppo di telescopi controllabili da Sky Map Pro 8 si aggiungono, oltre a quelli già previsti (Meade LX200, Celestron Ultima 2000, Vixen SkySensor 2000 PC, ecc.), anche il Celestron NexStar e l’Astro-Physics GTO; mentre le mappe, soprattutto quelle relative a piccole porzioni di cielo, sono state rese meglio identificabili grazie all’aggiunta dei nomi delle costellazioni entro cui ricadono i vertici.

Le altre novità di cui si arricchisce l’ottava versione del programma sono certamente utili, non è stato possibile ricordarle qui tutte per ragioni di spazio, ma la più rilevante è probabilmente l’adozione del catalogo stellare Tycho 2 che mantiene Sky Map Pro 8 in una posizione di rilievo, nel variegato panorama dei planetari elettronici, con caratteristiche che sono certamente in grado di soddisfare anche gli astrofili più smaliziati.


Gianfranco Benegiamo

Giugno 2002


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Pagina caricata in rete: 10 luglio 2002; ultimo aggiornamento (1°): 28 dicembre 2006