LO ZIEL GEM 38

 

 

di Giovanni Bonini

 

 

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Lo Ziel GEM 38 è un rifrattore acromatico a corta focale con trattamento antiriflesso ad alte prestazioni ed ottica di qualità. Questo strumento rich-field ha un diametro di 80 mm ed una lunghezza focale di 400 mm. Il telescopio, già predisposto per la fotografia astronomica al fuoco diretto ed in parallelo, è dotato di una montatura equatoriale in fusione d’alluminio, piccola ma molto curata e per nulla sottodimensionata, come testimoniato dal basso tempo di smorzamento delle vibrazioni. Questa montatura equatoriale, un piccolo gioiello d’ingegneria, può essere motorizzata in ascensione retta con tanto di pulsantiera e porta batterie. Vi sono tre regolazioni micrometriche: in altezza, ascensione retta e declinazione. Lo strumento può muoversi di 360° in azimuth ed ha un peso complessivo di circa sei chilogrammi. Il cavalletto, in alluminio, ha un ripiano porta oggetti capace di accettare sia oculari da 31.8 mm di diametro sia accessori da 24.5 mm. Il cercatore acromatico è un eccellente 6x30 mm con trattamento antiriflesso praticato su tutte le superfici ottiche, innesto rapido a coda di rondine ed un praticissimo sistema di collimazione a due viti. Tale sistema permette significativi vantaggi rispetto al tradizionale sistema a tre viti, consentendo una precisa collimazione in pochi secondi. Lo Ziel GEM 38 accetta oculari ed accessori da 31.8 mm di diametro. Il tubo di messa a fuoco, in alluminio, ha un movimento dolce e regolare. Esso è dotato di una vite di blocco e la sua estremità è filettata. In questo modo, lo Ziel GEM 38 può essere trasformato in un potente teleobiettivo da 400 mm f/5 tramite un semplice anello T2.

Questo strumento si rivolge ad una clientela esigente, che cerca uno strumento ancora tutto fare, ma in grado di privilegiare la trasportabilità al di sopra d’ogni cosa. Lo strumento è eccellente nell’osservazione a basso ingrandimento ed a grande campo d’estesi oggetti deep-sky. Le caratteristiche tecniche lo rendono idoneo all’osservazione ed alla ricerca di nuove comete. Eccezionale nell’uso come cannocchiale terrestre, specie ad ingrandimenti bassi e medi. Con mia grande sorpresa, lo Ziel GEM 38 ha mostrato di difendersi bene anche nell’osservazione lunare, planetaria e delle stelle doppie. Le ridotte dimensioni lo rendono un ottimo telescopio di guida, ma può anche essere utilizzato come cercatore di lusso, al fianco di strumenti molto più grandi ed impegnativi. Ideale per quanti cercano uno strumento leggero, pratico e divertente, per affiancare strumenti più grossi e meno trasportabili, lo Ziel GEM 38 è un’eccellente scelta come secondo telescopio. I cacciatori d’eclissi (di Sole e di Luna) troveranno in questo strumento un valido alleato. L’aberrazione cromatica è incredibilmente ben corretta per un f/5 e non disturba affatto, nell’osservazione visuale. Nell’utilizzo fotografico, lo Ziel GEM 38 si comporta discretamente bene, pur non potendo rivaleggiare con i costosissimi rifrattori apocromatici a campo piano, come il Pentax SDHF 75 mm, esenti da cromatismo e con stelle puntiformi sino al bordo del campo. Il rapporto qualità/prezzo dello Ziel GEM 38 è ai massimi livelli; la semplicità d’uso, la facilità nel rintracciare gli oggetti da osservare, la buona qualità ottica e le ridotte dimensioni rendono lo Ziel GEM 38 uno dei migliori strumenti per il neofita ed un eccellente scelta come primo telescopio.

 

 

Per realizzare il mio test, ho utilizzato un diagonale a specchio ed un prisma astronomico con trattamento antiriflesso ad alte prestazioni, entrambi della Ziel.

 

 

Tutti gli oggetti del catalogo Messier sono facilmente osservabili con lo Ziel GEM 38, anche le due deboli nebulose planetarie M 76 (nella costellazione di Perseo) e M 97 (nell’Orsa Maggiore). Con un filtro nebulare, oggetti elusivi, come le nebulose Nord America e Velo, nella costellazione del Cigno, divengono ben osservabili ed evidenti. Oculari dalla lunga focale permettono visioni senza eguali degli oggetti angolarmente più estesi, come i noti ammassi aperti M 44 (nel Cancro) e M 45 (nel Toro). Un oculare da 25 mm di lunghezza focale è ideale per contemplare in tutta la sua estensione la Galassia d’Andromeda (M 31), con le due galassie satelliti (M 32 e M 110) ben evidenti. La Nebulosa d’Orione (M 42 e M 43) può essere osservata con tutta una serie di focali: dai 32 mm (12.5x) ai 4 mm (100x). Il Trapezio è sempre ben osservabile. Con un Vixen OR 4 mm Fully Coated ho risolto in stelle l’ammasso globulare M 3, nella costellazione dei Cani da caccia. Il grande campo che può facilmente essere ottenuto con lo Ziel GEM 38 agevola enormemente la ricerca degli oggetti da osservare. Con oculari come gli Ziel PL 25 e 32 mm Fully Coated il campo reale è talmente grande da rendere l’ottimo cercatore quasi superfluo.

 

 

La cura costruttiva dello Ziel GEM 38 emerge in alcuni dettagli, quali la presenza di un diaframma interno, il cui scopo è quello d’incrementare il contrasto, eliminando i riflessi laterali. Un simile diaframma è presente persino all’interno del piccolo tubo del cercatore 6x30 mm. Tali diaframmi sono talvolta assenti anche in strumenti molto più curati e costosi, come i rifrattori apocromatici ed ED dell’americana Tele Vue.

 

 

Lo Ziel GEM 38 è ideale per osservare eclissi, di Luna o di Sole. Le osservazioni del Sole, siano esse visuali o fotografiche, vanno sempre realizzate utilizzando gli appositi filtri a tutta apertura da anteporre alla lente frontale del telescopio. Solo durante la fase di totalità di un’eclisse totale di Sole, quando il disco solare è completamente nascosto dal nostro satellite naturale, è possibile osservare senza filtro. In tutti gli altri casi, il mancato utilizzo del filtro a tutta apertura può portare alla cecità in meno di un secondo. La focale di 400 mm è ideale per riprendere la corona esterna, durante la fase di totalità di un’eclisse totale di Sole. Per questo genere di riprese, conviene orientarsi verso pellicole poco sensibili, da 50 o 100 ISO, al fine di avere una maggior nitidezza. Si tenga presente che, in assenza d’inseguimento, il massimo tempo di posa è di circa un secondo e mezzo. Tempi più lunghi procureranno un inevitabile mosso, a meno che non si provveda a motorizzare la montatura EQ1 col kit dedicato. Eclissi di Luna possono essere seguite con oculari da 12.5, 17, 20, 25 e 32 mm di lunghezza focale, in maniera tale da avere grandi pupille d’uscita e vasti campi reali. In tal caso, è possibile ammirare la Luna Rossa immersa in un campo pieno di stelle: uno spettacolo impareggiabile!

 

 

OSSERVAZIONI DI DOMENICA 28 GENNAIO 2001

 

 

GIOVE

 

Ho osservato il gigante gassoso Domenica 28 Gennaio 2001, utilizzando uno Ziel GEM 38 ed oculari Ziel PL 6.3 mm Multi-Coated e Ziel PL 7.5 mm Multi-Coated. L’utilizzo di una lente di Barlow 2x, della Soligor, mi ha permesso di ottenere 127x e 107x: due poteri ancora perfettamente sfruttabili, nonostante la corta focale dello strumento. Il cielo era in parte coperto ed alcune nuvole, a tratti, nascondevano il pianeta. Già alla prima occhiata, la Grande Macchia Rossa era ben evidente, con alcuni particolari che animavano le due bande principali. Le zone polari apparivano più scure e, ad un’osservazione attenta, altre bande si rendevano visibili.

Sebbene sia concepito e progettato prevalentemente per osservazioni a grande campo d’oggetti deboli, lo Ziel GEM 38 ha dimostrato di possedere una qualità ottica veramente notevole, tale da consentirne un impiego proficuo anche nell’osservazione planetaria. Ovviamente, i satelliti galileiani erano ben evidenti, già visibili nell’ottimo cercatore 6x30 mm, con trattamento antiriflesso su tutte le superfici ottiche. La piccola montatura equatoriale in fusione d’alluminio ha dimostrato di non essere affatto sottodimensionata ed il tempo di smorzamento delle vibrazioni si è mantenuto basso anche operando con ingrandimenti piuttosto sostenuti. La qualità dell’immagine era veramente buona ed il numero di dettagli visibili sicuramente superiore rispetto a ciò che si può vedere con i migliori rifrattori acromatici a lunga focale da sei o sette centimetri di diametro.

 

 

SATURNO

 

A 127 x la visione del pianeta inanellato era spettacolare, con la Divisione di Cassini evidente già al primo sguardo. Ben visibile l’ombra degli anelli sul pianeta e quella del pianeta sugli anelli. La regione polare appariva più scura.

 

 

RIGEL

 

L’alta qualità dell’ottica ha reso agevole la visione del compagno di questa abbagliante stella, sita nella costellazione d’Orione. La puntiformità delle immagini stellari e la regolarità delle immagini di diffrazione hanno agevolato il compito.

 

 

CASTORE

 

Questa stella tripla era facilmente risolta dallo Ziel GEM 38, con le due compagne più luminose ben separate. Castore può già essere separata con i migliori rifrattori acromatici a lunga focale da sei centimetri di diametro.

 

 

MIZAR

 

Ovviamente, questa larga stella doppia era una facile preda per l’ottimo Ziel GEM 38, essendo separabile anche con strumenti molto più piccoli.

 

 

Star test e snap test hanno mostrato la buona qualità dell’ottica, con un unico punto di messa a fuoco, netto e ben definito. La criticità della messa a fuoco testimonia la bontà di un’ottica. Uno strumento dalla messa a fuoco incerta va ritenuto qualitativamente inferiore.

 

 

Alcuni oculari da impiegare in abbinamento allo Ziel GEM 38. I Plossl da 25 e 32 mm offrono sbalorditive immagini a grande campo della Via Lattea: si osservino le regioni del Sagittario, dello Scudo e del Cigno.

 

 

Schema Ottico

Lunghezza focale

Ingrandimento

Ortoscopico

4 mm

100x

Plossl

6.3 mm

63x

Plossl

10 mm

40x

Plossl

12.5 mm

32x

Plossl

17 mm

23x

Plossl

20 mm

20x

Plossl

25 mm

16x

Plossl

32 mm

12.5x

 

 


Giovanni Bonini – 2001

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