GERUSALEMME |
DA UN MESSAGGIO DI PAPA PAOLO VI Al termine della Via Crucis noi ci sentiamo ancora le mani
quasi legate all'umile e pesante legno, la croce di Gesù. A noi pare ancora di
ascoltare le ultime parole di Lui, quelle che la memoria dei presenti raccolse e ricordò
nel loro suono originale, parole gridate a gran voce dal morente Crocifisso:
"Eloì, Eloì, lama sabactani?", che significa: "Dio mio, Dio mio,
perchè mi hai abbandonato?" (Messaggio al termine della Via Crucis, 24 marzo 1978) |
NOTE STORICHE Nonostante la fondamentale importanza che la città di
Gerusalemme riveste per il popolo cristiano, il periodo in cui la città fu sotto il
diretto controllo cristiano si limita a pochi secoli e si colloca tra la conversione al
cristianesimo dell'imperatore Costantino con la proclamazione della libertà di culto ai
cristiani (Editto di Milano dell'anno 313) e l'invasione persiana del 614, che precedette
di una ventina d'anni la conquista musulmana della città operata da Omar. Facendo
propria la tecnica più volte usata dai romani, i musulmani rasero al suolo o
trasformarono radicalmente quasi tutti gli edifici di culto costruiti in tale periodo. |
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