Il lato spiacevole della faccenda è che questa volta
    lasteroide cattivo esiste davvero: si chiama 1950 DA e lorbita che percorre
    intorno al Sole incrocia pericolosamente quella della Terra.  Purtroppo i due oggetti
    celesti hanno in calendario un incontro estremamente ravvicinato, che potrebbe anche
    comportare un rovinoso tamponamento cosmico.
    Ma c'è anche un lato buono ed è che questo appuntamento è fissato per il 16 marzo 2880.Decisamente
    presto preoccuparsene ora, è vero, ma per i nipoti dei nostri pronipoti potrebbe
    diventare una autentica emergenza.
    Ad occuparsi dello studio dettagliato del futuro di 1950 DA ci ha pensato un team di
    scienziati di primo piano, coordinati da Jon Giorgini.  Il risultato delle
    loro fatiche è stato pubblicato sul numero di Science del 5 aprile scorso.
    Si è trattato di un lavoro notevole che ha visto lattiva collaborazione di diversi
    istituti di ricerca: il J.P.L. (Jet Propulsion Laboratory) di Pasadena, la Washington
    State University, lOsservatorio di Arecibo (Portorico), il Lick Observatory ed il
    California Institute of Technology.
    Il risultato più appariscente proposto dal team di ricercatori è che la probabilità
    di impatto con la Terra è compresa tra lo zero (assenza di impatto) e lo 0,33% (una
    probabilità su 300), ma questo valore potrebbe aumentare o diminuire con
    lapprofondirsi delle nostre conoscenze di 1950 DA.
    Il punto dolente che emerge dallo studio è che le nostre previsioni ed i calcoli relativi
    a futuri possibili rischi di impatto di asteroidi con il nostro pianeta sono profondamente
    collegati alle conoscenze delle caratteristiche fisiche del potenziale proiettile.
    Il ruolo giocato dai parametri fisici dellasteroide è fondamentale per studiarne il
    comportamento dinamico sul lungo periodo: limpossibilità, cioè, di determinare con
    certezza cosa avverrà nel 2880 dipende strettamente dalla nostra limitata conoscenza di
    1950 DA.
    Che fare, allora?
    La domanda non solo è legittima e doverosa, ma è anche estremamente stringente. E
    lunica risposta sensata non può che essere questa: assolutamente nulla.
    E però indispensabile mantenere lasteroide nella lista dei "sorvegliati
    speciali", cercando di acquisire il maggior numero possibile di informazioni sul suo
    conto. Se, poi, leventualità dellimpatto dovesse essere spiacevolmente
    confermata, ci penserebbero i nipoti dei nostri pronipoti a predisporre un piano di difesa
    sfruttando al meglio le informazioni raccolte ed i sofisticati marchingegni della loro
    tecnologia.
    Il tempo, almeno in questo caso, proprio non ci manca.