Da: costanzodagostino@libero.it Inviato: mercoledì 3 dicembre 2008 9.48 A: adramelek LETTERA APERTA SUL MUSEO COPERNICANO DI ROMA Pochi sanno che nella Città Eterna funziona, o ha funzionato almeno fino a poco tempo fa, il Museo Copernicano, dono di un cittadino polacco militante dell'Insurrezione detta di Gennaio ( 1863 ), emigrato. Detto dono per il Popolo Italiano, effettuato nel 1882, reca con sè la condizione che esso debba rimanere aperto nella parte museale e nell'attigua biblioteca, per essere usufruito da studiosi e visitatori. L'emigrante-donatore è stato Artur Wolynski, grande patriota e attivista " pro pubblico bono ", uomo di Cultura originale ed enigmatico. Dopo l'insuccesso dell'Insurrezione del 1863 si era trasferito, come tanti altri militanti, in Francia. Successivamente venne in Italia, paese in cui sviluppò un'intensa attività di ricerca e diffusione degli studi e della Cultura polacca. Una delle sue attività culturali riguarda l'ideazione di un Museo Copernicano, iniziato nel 1887, nella ricorrenza dei 400 anni della nascita di Nicolò Copernico. Wolynski raccolse in tale struttura museale molti reperti preziosi e rari, manoscritti e libri che reperiva da varie fonti con grande sacrificio date le sue condizioni economiche non esaltanti ( morì in povertà all'età di 49 anni ), coinvolgendo nella selezione e raccolta, gli emigrati polacchi e i concittadini in patria, nonchè gli osservatorii astronomici di tutto il mondo. Nel 1887 la collezione del Museo contava 1030 opere in 1180 volumi, 129 manoscritti, 962 autografi di astronomi, 104 strumenti di ricerca, 64 quadri, 117 medaglie d'oro e di bronzo coniate in onore di Copernico ed altri cimeli ( in tutto 2506 oggetti di grandissimo valore storico-culturale). Fino alla data della sua morte, avvenuta nel 1893, Wolynski non si stancò mai di incrementare la collezione. Dopo la sua scomparsa il Museo subì varie peripezie fino ad essere riunito all'osservatorio astronomico di Monte Mario a Roma e lì nel 1938 si svolse la solenne inaugurazione dell'Osservatorio e del Museo, presenti il ministro italiano dell'educazione pubblica e l'ambasciatore polacco dell'epoca. Il Museo Astronomico e Copernicano , insieme alla sua preziosissima biblioteca occupava l'intero primo piano dell'edificio ( 12 ampie sale ) ed era considerato uno dei centri museali- astronomici più importanti tra quelli esistenti in tutto il mondo. Purtroppo già alla fine degli anni '50 del secolo scorso il direttore dell'Osservatorio di allora, come astronomo, cominciò a disinteressarsi del Museo. Esso era carente sia di un bibliotecario che di un restauratore della raccolta. In alcuni periodi, inoltre, la raccolta non veniva resa pubblica.La collezione di Wolynski non tardò ad essere confusa tra i materiali più diversi. Nei periodi succesivi non si è assistito a cambiamento alcuno. Addirittura negli anni '80 alcuni preziosi reperti furono trafugati e perduti irrimediabilmente. Nel 2000, quale ciliegina sulla torta, il Museo è stato chiuso in seguito ad un progetto di rinnovo dei locali in occasione del Giubileo e da quel momento la collezione di Wolynski rimane ancora in quegli angusti spazi in cui era stata relegata, sottoposta all'inarrestabile degrado e chiusa al publico con grave danno alla conoscenza scientifica e alla relativa diffusione, di cui sarebbe compito primario di ogni persona civile, in particolar modo gli appartenenti al mondo della Cultura. Questo stato di cose contrasta con lo spirito insito nell'atto di donazione di Wolynski del 1882. Di fronte a questa situazione, nonchè al fatto che la collezione di Wolynski è composta soprattutto dai doni della società polacca, la comunità polacca e soprattutto gli accademici e uomini di studio polacchi presenti in Italia, richiamano le autorità italiane ad un opportuno giusto intervento. Chiedono innanzitutto un riordino dei cimeli facenti parte dell'importantissima collezione, un'analisi degli stessi per verificarne le condizioni e le necessità di eventuali restauri ed un pronto ritorno ad un'esposizione pubblica che corrisponda e sia conforme ai requisiti dell'atto di donazione del fondatore. Jan Piskurewicz ( Prof. UKSW, Accademia delle Scienze, Varsavia) Elzbieta Jastrzebowska ( Direttore dell'Accademia Polacca delle Scienze di Roma ) Leszek Zasztowt ( Accademia delle Scienze, Università di Varsavia ) Jaroslaw Wlodarczyk ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Boleslaw Orlowski ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Roman Duda ( Breslavia ) Katarzyna Dormus ( Accademia delle Scienze, Cracovia ) Marcin Dolecki ( Accademia delle Scienze, Varsavia) Halina Lichocka ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Prof. Antoni Kuczynski ( Breslavia ) Dr. Adam Matuszewski ( Breslavia ) Jaromir Jeszke ( Università Adam Mickiewicz, Poznan ) Wieslaw Wojcik ( Accademia delle Scienze, Sosnowiec ) Irena Szybiak ( AH di A. Gieysztor ) Barbara Kuznicka ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Bozena Urbanek Jan Majewski- Poznan T. Brzezinski Krystyna Romaniszyn ( Università Jagellonica, Cracovia) Tadeusz Srogosz Malgorzata Posluszna ( Università di medicina, Poznan ) Wita Szulc ( Università di Breslavia ) Joanna Brus-Kosinska ( Università di Kalisz, UAM di Poznan,KUL) Roman K. Meissner ( Accademia delle Scienze, Varsavia ) Olga Bartczak Rafal Prinke ( AWF di Poznan ) Kazimierz Puchowskin ( Danzica ) Magdalena Rzadkowolska ( Università di Lods ) Dr. Leszek Krutulski Andrzej Srodka Cezary Obracht-Prondzynski Jan Nosko ( Istituto Medicina del lavoro, Lodz ) Janusz Kolodziejczyk Jaroslaw Dolat ( Museo storico a Opatowek ) Rafal Stobieki ( Università di Lodz ) Ewa Janiszewska Alicja Zemanek ( Università Jagellonica ) Irena Marszakowa-Szajkiewicz ( Università Adam Mickiewicz, Poznan ) Tadeusz Sierotowicz ( Accademia Teologica Pontificia, Roma ) Jan Draus Ewa Milczynska Ligia Henczel-Wroblewska ( Università Adam Mickiewicz, Poznan ) Per il Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea Il coordinatore generale Costanzo D'Agostino