logo 3KB 20/10/2001 Immagine sotto di
Paolo BELTRAME
Ripresa dal
Monte Matajur (Ud)
Sezione Deep Sky
Costellazione della Libra: 119 KB
LA COSTELLAZIONE DELLA BILANCIA (LIBRA-LIB)
SUPERFICIE : 538 GRADI QUADRATI

La costellazione della Bilancia è una di quelle zodiacali, estesa lungo l'eclittica ma nella sua parte meridionale: copre un'area di 538 gradi quadrati, tra la Vergine e lo Scorpione, a metà strada quindi tra le due brillanti stelle Spica e Antares. Anzi, qui si trova la sua stella più luminosa, la alfa, molto vicina all'eclittica.
E' comunque caratterizzata dalla presenza, oltre che di questa stella, anche della beta, a nord-est di essa.

Il testo è stato tratto dalla rubrica sulle costellazioni curata dal Prof. Bruno Cester sulla rivista l'Astronomia (che ringraziamo per la gentile concessione).

La Mitologia

La spiegazione della sua origine è alquanto controversa. Indubbiamente in antico la Bilancia faceva parte dello Scorpione, del quale rappresentava, ed è facile riconoscerlo, le chele: quella superiore terminava nella stella beta e quella inferiore nella alfa. Sembra però che quando si volle dividere l'eclittica in dodici segni, anche le costellazioni zodiacali vennero portate a dodici, dividendo così lo Scorpione in due parti, una che conserva il nome proprio e l'altra quello delle Chele. Questa divisione rimase a lungo, sebbene già nel terzo secolo a.C. si iniziasse a parlare della Bilancia.
Di questa confusione si ha il ricordo nei nomi propri di alcune sue stelle: la alfa, ad esempio, è Zuben-el-Genubi (la chela australe) ma anche Kiffa Australis (il piatto australe della bilancia) è una mescolanza di arabo e latino. La beta è di conseguenza Zuben-Eschamali (la chela boreale) o Kiffa Borealis.
Le altre che portano un nome sono: la gamma, Zuben-el-Akrab, la delta, Zuben-el-Akribi, mentre per la nu e la eta si ha il comune nome di Zuben-Hakrabi; tutte evidentemente significanti le chele dello Scorpione.

Costellazione della Bilancia: 164 KB

Le coordinate sono al 1950.00 quelle precise al decimo di minuto d'arco; le altre, ove indicato, sono al 2000.00.

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Stelle Doppie
Sh 179 (14h 22,6m; -19° 45') è composta da due stelle di magnitudine 6,4 e 7,0 separate di 35". La secondaria è però a sua volta doppia e nota con la sigla Beta225: le magnitudini delle due componenti sono 7,5 e 8,1 e la loro separazione è di 1", 2 ed è perciò di difficile osservazione.
Alfa (14h 46,6m; -15° 50') è la brillante stella bianca di magnitudine 2,75 ed è posta a 65 anni luce da noi; ha una compagne fisica (8 Librae) di magnitudine 5,2 a 231". Però la stella primaria è a sua volta una doppia enormemente stretta.
Sh 190 (14h 54,5m; -21° 11') è una coppia ancor più vicina a noi, distando solo 19 anni luce; è formata da due stelle di magnitudini 5,9 e 8,2, separate di 21",8. Merita osservarle per le belle colorazioni: la primaria è giallo-arancione, mentre la più debole compagne è rossa. Una stellina di tredicesima appare a 45" verso sud da queste.
18 (14h 56,2m; -10° 57') ha la primaria, una stella arancione di magnitudine 6,0 e una compagna gialla, di nona, a 20".
S673 (15h 30,2m; -24° 19') è una coppia di stelle identiche come luminosità; le due componenti hanno magnitudini 7,0 e 7,1 e sono separate di 9",3.
Sigma 1962 (15h 36,0m; -08° 38') è una doppia più brillante della precedente perché le magnitudini sono 6,5 e 6,6; la separazione è di 11", 9.

Stelle Variabili
Delta (14h 58,3m; -08° 19') è una brillante variabile ad eclisse del tipo Algol e venne scoperta nel 1859. Il periodo è sui 2 giorni e un terzo, durante i quali cala dalla magnitudine 4,8 alla 5,9 durante il minimo principale, quando la brillante primaria viene eclissata dalla gialla compagna più debole, mentre il minimo secondario è meno appariscente (solo circa 0,1 magnitudini).
ES (15h 14,1m; -12° 51') è un'altra variabile ad eclissde, meno vistosa; il periodo è di 0,88 giorni e la diminuzione al minimo è da 7,0 a 7,4.
RS (15h 21,4m; -22° 44') altra variabile rossa di tipo Mira; varia in 217 giorni tra le magnitudini 7,0 e 13.

Quest'immagine venne presa dal Monte Matajur, ma il forte inquinamento luminoso presente nella pianura friulana, illuminò le basse nuvole presenti sul tutta la pianura. L'immagine originale la potere vedere cliccando qui; ogni commento sul tasso di illuminazione della parte meridionale della nostra regione è superfluo. Beltrame ha eleborato l'immagine per ridurre il chiarore che illumina le nuvole, le quali a loro volta diffondono verso l'alto. Il prezzo da pagare è una definizione peggiore e la perdita di tutte le stelle più deboli. E pensare che, sino a sette-otto anni fa, era ancora possibile fare fotografia di un certo livello!

Obiettivo :
Diapositiva :
Tempo di esposizione :
Immagine ripresa da Paolo Beltrame

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Copyright © 2001-2002-2005 di Lucio Furlanetto (adattamento testo e integrazioni) e 2001 di Paolo Beltrame (immagine)

Pagina caricata in rete: 20 ottobre 2001; ultimo aggiornamento: 28 maggio 2005