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LA MITOLOGIA DELLE COSTELLAZIONI

ARIES - ARIETE (ARI)


Il mito più famoso legato a questa costellazione è collegato alle leggende su Atamante, re di Coronea in Beozia. Questi sposò in prime nozze Nefele che gli diede due figli Frisso e Elle. Successivamente Atamante ripudiò la moglie per sposare Ino, dalla quale ebbe altri due figli. Ino gelosa dei sui figliastri architettò un piano per farli uccidere. Convinse le donne del paese a tostare tutti i chicchi di grano che dovevano essere usati per la semina, rendendoli sterili. Atamante preoccupato per la grave carestia che aveva colpito il suo regno, inviò dei messaggeri a Delfi per consultare l’oracolo. I detti, sobillati da Ino riferirono ad Atamante che la carestia sarebbe terminata solo se avesse sacrificato i suoi due primi figli, Frisso ed Elle.

Venuta a conoscenza di ciò Nefele inviò un ariete alato dal vello d’oro, a rapire i suoi due figli per metterli così in salvo. Durante la fuga Elle scivolò in mare dalla groppa dell’animale e morì in seguito alla caduta. In suo onore il tratto di mare in cui avvenne la tragedia fu chiamato Ellesponto. L’altro figlio invece si mise in salvo e una volta giunto a destinazione sacrificò l’ariete a Zeus e appese il vello su una quercia in un bosco sacro ad Ares. A sua volta Nefele fece porre l’immagine dell’Ariete in cielo.

Un simile sacrificio ricorda molto da vicino il rituale compiuto dai pastori su una montagna durante l’equinozio di primavera, per propiziare nuove piogge.

Nel corso del 17° secolo Julius Schiller intraprese un fallimentare tentativo di cristianizzare le figure dello zodiaco trasformandole in quelle dei dodici apostoli. La figura zodiacale dell’ariete fu sostituita da quella dell’apostolo Pietro.

L'Ariete non è una costellazione composta da stelle molto brillanti se si eccettuano alpha Arietis detta Hamal, dall’arabo "al Ras al Hamal", letteralmente testa di pecora, beta Arietis detta Sharatan, dall’arabo "al Sharat" (il segno), poiché ai tempi di Ipparco segnava l’equinozio di primavera, e gamma Arietis detta Mesarthim dall’ebraico "mshartim", i ministri.

 

Rubes Turchetti


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Pagina caricata in rete: 15 dicembre 2000; ultimo aggiornamento (2°): 21 giugno 2006