Quest'immagine notturna di potenti proiettori che illuminano le basse nuvole presenti in quel momento sopra la città piemontese di Alessandria, non fu presa durante la Seconda Guerra Mondiale, come qualcuno erroneamente potrebbe venire indotto, ma fu scattata pochi giorni fa (rispetto a quando scrivo il testo di questa pagina). Ci si ricordi che normalmente 65 anni fa non si realizzavano fotografie a colori, men che mai a colori di notte, per non parlare della risoluzione mostrata da queste immagini rispetto a quelle prese dai nostri nonni.
La notte alessandrina fu solcata da questi potenti fasci di luce perché dovevano simulare (in un'idea per me alquanto bizzarra) un gigantesco albero di Natale, che sarà mostrato nella notte di san Silvestro!

Ribadisco però, a conclusione di questa sequenza di fotografie prese nel dicembre 2007, che l'inquinamento luminoso complessivo, prodotto dalle luci non schermate della città più i potenti fari che abbiamo visto e il resto delle emissioni luminose non schermate, è un terrificante atto di vandalismo nei confronti del ciclo naturale di alternanza luce/buio (giorno/notte) di animali e piante dell'intera area! Ma purtroppo per la regione Piemonte, che si contraddistingue per avere la peggiore legge regionale italiana sull'inquinamento luminoso, questa situazione pare essere più una consuetudine che un'eccezione. Con buona pace di ambientalisti ed ecologisti, delle reprimende del Governo centrale e della Corte dei Conti per ridurre gli sprechi... e di chi (come noi) che vorrebbe uno sviluppo eco-compatibile: tecnologico sì, ma senza certe cretinate.

Per inciso, nella fotografia a sinistra il cielo "mostra" (per modo di dire), le costellazioni di Cassiopea, Andromeda e Perseo. C'è mancato poco perché nemmeno le riconoscessi!!!

I fasci di luce di Alessandria

Alessandria è da tempo oggetto di "attenzioni" da parte di chi installa e produce fasci di luce diretti al cielo a scopo di richiamo. Hanno iniziato i concessionari di auto della zona D3, poi nei primi mesi del 2007 il "Bingo" locale ha continuato la tradizione. Il peggio si è verificato a partire dalla morte del titolare della Space Cannon di Fubine, "commemorato" ad agosto e settembre con una colonna di luce "visibile sin dal Monferrato", come titolava la stampa locale. Spento il faro del "Bingo" con una specifica richiesta al Prefetto in occasione di "Ecolavori", manifestazione a patrocinio di Comune, Provincia e Regione per la promozione del consumo sostentibile la Space Cannon ha "illuminato il cielo sopra la fiera" con uno dei suoi fari multicolori, nel totale consenso della Polizia Municipale interpellata in merito alla liceità di tale comportamento. Ma questo è stato nulla rispetto a quanto visto durante le vacanze di Natale: sei impianti di faretti multicolori, piazzati ai piedi di altrettanti palazzi per nulla storici ma sicuramente costosi hanno iniziato le danze, cui sono seguiti cinque impianti di fari che creano immense colonne di luce dirette in cielo. E si aspetta il "meraviglioso spettacolo di fine anno" dal titolo inquietante "non dimenticate gli occhiali da sole"!
Mai come in questa occasione è apparsa evidente la totale inutilità della LR31/00 Piemonte: sia che tali impianti siano a norma, sia che non lo siano, l'accoglienza entusiastica degli organi di stampa e del sindaco della città, che vuole costruire il comune dell'aurora e del chiarore significa la definitiva vittoria della Space Cannon in provincia e la conseguente fine dell'astronomia a vantaggio di interessi privati. Ed è evidente come ciò sia stato possibile grazie al disinteresse degli astrofili e degli ambientalisti locali.

Giancarlo Gotta

Le due immagini hanno una dimensione di 600 x 400 pixel; sono a 16,8 milioni di colori ed occupano 2,8 MB, qui compressi a 61 e 32 KB. Cliccandole le aprirete a 864 x 576 pixel.