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ore 03:10 T.U.
Immagine di Paolo BELTRAME Ripresa da Mortegliano (Ud) Sezione Luna
Mosaico della Luna ripresa di 24 giorni; 85 kB
LUNA DI VENTIQUATTRO GIORNI
MOSAICO D'IMMAGINI

Nuova immagine d'una fase: componendo un mosaico d'immagini parziali Paolo Beltrame ha ottenuto la fase della Luna di 24 giorni. Il disco selenico da' una splendida panoramica dei mari, monti e crateri presenti nella sua parte occidentale.
I mari visibili sono: Imbrium (a latitudine "temperata nord" e parzialmente in ombra) col Sinus Iridum (l'ansa a forma di mezzaluna che si protende verso il bordo del satellite), Oceanus Procellarum (a latitudini "equatoriali" e a sud-ovest del precedente) e Humorum (quello in basso a sinistra nell'emisfero meridionale). A oriente di questo, cioè alla sua destra si trova Nubium, in questa ripresa già entrato in ombra. Oceanus Procellarum è più grande bacino da impatto che si possa osservare sulla faccia visibile a noi della Luna e dev'essere stato un evento così catastrofico che deve aver rimodellato 1/3 dell'emisfero a noi visibile; un impatto veramente di portata planetaria con un oggetto di circa un centinaio di km di diametro.

Partendo dal Polo Nord e andando verso sud, le principali formazioni che si distinguono bene sono, con l'avvertenza che ove non indicato diversamente i nomi si riferiscono a crateri: J. Herschel, Pythagoras e Cleostratus a nord. A latitudine più bassa e sino all'Oceanus Procellarum troviamo il Sinus Roris (situato fra Sinus Iridum e il bordo lunare), con molti crateri di dimensione medio-piccola fra i quali cito Rumker situato dentro di esso, Lavoisier, Ulugh Beigh, Briggs, Otto Struve, Seleucus, Kraft, Vasco da Gama, Cardanus, Olbers, Cavalerius, Hevelius: queste formazioni sono sul bordo occidentale, tutte difficilmente visibili perché schiacciate prospetticamente. Se usate una carta lunare forse le potrete riconoscere.

Scendendo dall'equatore, sempre a ovest dell'Oceanus Procellarum notiamo a ridosso degli ultimi crateri citati: Riccioli e l'ancora più grande Grimaldi, visibili come macchie scure circondate da montagne di colore bianco. Più a sud si trovano i Monti Autumni e i Monti D'Alembert (su bordo lunare), con un po' più internamente i piccoli Mare Veris e Mare Aestatis.
Scendendo ancora si trovano nuovi crateri: Darwin, Eichstadt, Byrgius, i Monti Rook, Lagrange, Piazzi, Bouvard, il gigantesco Schickard (visibile nell'immagine di Paolo), Inghirami, Wargentin, Phocylides, Shiller, Bailly. Più a meridione e fino al Polo Sud c'è un'intensa craterizzazione, quasi paragonabile a quella dell'emisfero orientale meridionale.
Segnalo solamente che, sul bordo lunare presso il Polo Sud, ci sono i Monti Doerfel, i quali frastagliano la "rotondità del profilo lunare in quella zona".

Risalendo verdo nord ci sarebbbe il grandissimo cratere Clavius, ma esso è appena entrato in ombra; alla sua sinistra nell'immagine si vedono bene tre crateri allineati in direzione nord-sud: il grande Longomontanus e i medi Montanari e Wilheim, con affiancato il piccolo Lagalla. Salendo ancora si possono guardare sopra Mare Humorum il grande Gassendi; alla sua sinistra ci sono i crateri descritti sopra e alla sua destra i piccoli Vitello a sud, Mercator che delimita Epiremiarum, Campanus, König, Hippalus proprio sul bordo del mare come Loewy, Agatharchides più a nord, Bulialdus poco a est con Lubiniezky e il minuscolo Darney.

Salendo ancora, nella zona equatoriale notiamo un cratere molto grande, Copernicus, posto esattamente al terminatore, alla cui sinistra (cioé a occidente) ce n'é uno con una raggiera bianca molto ampia Kepler. La raggiera di materiale bianco indica che il violento impatto asteroidale che l'ha formato ha scavato in profondità, con parecchio materiale espulso con simmetria circolare, facendo ritenere che l'oggetto impattante sia precipitato quasi verticalmente.
Fra i grandi crateri Gassendi e Copernicus ci sono i Monti Riphael e Monti Urali, facilmente identificali nel mosaico di Paolo: sembrano quasi una lettera csi dell'alfabeto greco. I due crateri fra queste formazioni e Copernicus sono Landsberg e Reinhold, quello settentrionale e più vasto.
A nord e a ovest di Copernicus ci sono i Monti Carpathi, con tre crateri medio-piccoli visibili presso il terminatore che formano un triangolo rettangolo: Pyteas, Euler e Lambert. Poco sopra c'è il minuscolo cratere Carlini, mentre a una distanza equivalente ancora verso nord siamo ritornati al Mare Imbrium e al Sinus Iridium, completando la descrizione delle formazioni illuminate e visibili nel 24° giorno del mese lunare.

Immagine è di 268 x 350 pixel, a 256 toni di grigio, occupa 4,3 MB di memoria, qui compressi a 74 KB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1311 x 1714 pixel. Il nord è in alto e l'est a destra.

Telescopio Riflettore : NEWTON 200 mm di diametro ; ripresa al fuoco diretto 1000 mm (f/5)
Webcam : Philips Toucam Pro
Tempo d'integrazione : 6 immagini mediate su 100 frames ciascuna
Frequenza di ripresa : 15 frames/secondo, durata singolo frame : 66 ms
Seeing : medio-mosso

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Copyright © 2003 di Lucio Furlanetto (testo) e Paolo Beltrame (immagine)

Pagina caricata in rete: 5 agosto 2003; ultimo aggiornamento (2°): 18 ottobre 2004