La costellazione del Cigno (visibile in primavera, estate e autunno), si presenta alta sull'orizzonte durante estate, al punto da essere praticamente allo zenit in prima serata ad agosto. Godendo del clima estivo, la sua osservazione viene effettuata da ogni persona che alzi lo sguardo verso il cielo e di essa si nota immediatamente lo "scheletro" della costellazione, formato dalla grande croce di stelle che comprende alfa e beta sul lato lungo (quello che stilizza il corpo), delta ed epsilon sul lato più corto (quello che stilizza le due ali, anche se esse proseguono in realtà con altre stelle meno luminose). Nel mezzo della figura si trova la gamma, la stella più luminosa di questo campo, a destra dell'immagine qui sopra. Tutt'attorno ad essa si possono evidenziare al telescopio o in fotografia delle ampie nebulosità d'idrogeno, qui in parte visibili nella splendida inquadratura di Mauro Zorzenon fatta dalle pendici del Monte Matajur (a 1250 metri s.l.m.) il 6 giugno 2005.
Si tratta di una nebulosa galattica a emissione o del resto di una supernova; la parte di nebulosa identificata come IC 1318B è catalogata anche come LBN 245. Nel sito sono presenti altre immagini della stessa zona del cielo: quella ripresa da Paolo Beltrame, quella di Francesco Scarpa e quella di Enrico Perissinotto. Rispetto a queste, l'inquadratura qui sopra abbraccia solamente la parte in basso a sinistra.

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