NOTIZIARIO

ANNO VI - NUMERO 16
1° TRIMESTRE 1998


IL CIELO PRIMAVERILE

Dopo la scomparsa di Giove e Venere, passati al cielo mattutino, alla sera rimane solo un pianeta osservabile: Saturno. Esso, di colore giallognolo, appare dopo il tramonto verso ovest si avvicina velocemente all'orizzonte con il calare della sera.

Ora un nuovo astro domina la notte: è Sirio, che nel mese di Marzo si trova in direzione sud ad un'altezza di una ventina di gradi. Essendo così bassa, a causa della turbolenza, ci pare scintillare di rosso e blu, a dispetto del suo colore reale che è bianco-azzurro.

Una spanna in alto e verso ovest troviamo la costellazione di Orione, facilmente riconoscibile per la brillantezza dei suoi astri per le caratteristiche tre stelle messe in diagonale, chiamate anche "I tre re". Tutte queste sono in realtà supergiganti azzurre molto luminose, ma anche molto lontane.

Osservando sotto di esse con un binocolo si può notare M42 (la Grande nebulosa di Orione), che in un telescopio diventa affascinante per le volute di gas.

Fotografia digitalizzata della nebulosa M 42 in Orione, fatta dal socio Cosmacini con un riflettore apocromatico Astrophysics da 105 mm di diametro. Posa di 40 minuti con Kodak PJM.       17 KB

Ancora più ad ovest troviamo il Toro, la cui stella più brillante, Aldebaran, si trova in mezzo ad un largo ammasso stellare a forma di V (le Iadi). Se la serata è buona, a breve distanza potremo notare le Pleiadi, un ammasso aperto compatto, formato da sei o sette stelle; osservate con il binocolo sono stupende, mentre con il telescopio esse si perdono un po', lasciando spazio alle componenti più deboli (alcune centinaia).

Vicino allo zenit troviamo i Gemelli e l'Auriga, due costellazioni da non perdere al binocolo; esse contengono rispettivamente M 35, M 36, M 37, M 38, quattro ammassi aperti ben visibili, anche se solamente con un telescopio possiamo percepire la moltitudine di stelle (centinaia) da cui sono formati.

Partendo da Orione e procedendo verso est, troviamo prima una stella brillante, Procione, e poi una costellazione ben visibile, il Leone. Osservando con un telescopio possiamo trovare alcune galassie e molte stelle doppie.

Fra i Gemelli e il Leone possiamo notare una debole macchietta luminosa: un binocolo ci permetterà di identificarla con M 44, detto il Presepe, un ammasso aperto brillante ma un po' disperso.

Da aprile e maggio quasi tutte queste costellazioni si spostano verso ovest tramontando, lasciando lo spazio ad altre come il Bovaro (Boote) e la Vergine. Queste sono dominate entrambe da una stella molto luminosa: Arturo (una gigante arancione) nel primo caso e Spica (una gigante azzurra) nel secondo.

La Vergine è famosa perché contiene un grosso ammasso di galassie, decine delle quali sono alla portata di un telescopio di media potenza. Durante la notte si può notare che l'Orsa Maggiore, in prima serata a destra della Polare, si avvicina allo zenit scavalcando il Polo; in ogni caso entrambe si trovano osservando verso nord.

L'ammasso aperto M 38 fotografato dal presidente Ligustri con un obiettivo Vista 80 ed il c.c.d. ST7.       57 KB

Si noti che Cassiopea, il gruppo di cinque stelle disposte a W, è sempre opposta alla grande Orsa, rispetto alla Polare. Da un buon cielo si potrà notare anche che la Via Lattea (passante vicino ad Orione), sparirà con l'avanzare della stagione per ricomparire a maggio verso est. Ma con essa sorgerà anche il triangolo estivo (Vega, Deneb ed Altair), che fornirà un ottimo riferimento per le costellazioni estive.

Paolo Beltrame

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Pagina caricata in rete: aprile 1998; ultimo aggiornamento: 5 giugno 2000