NOTIZIARIO

ANNO XII - NUMERO 34 (solo edizione WEB)
1° SEMESTRE 2004


Sedna (2003 VB12)
Massa (kg)..........................................................................? x 10?
Diametro equatoriale (km).........................................approssimativamente 1.700
Densità media (kg/m3) ...................................................................==
Distanza perielica dal Sole (Km)...................................................13 x 109
Distanza afelica dal Sole (Km)....................................................130 x 109
Periodo di rivoluzione (anni)........................................................10.500
Inclinazione dell'orbita (gradi).........................................................==
Eccentricità dell'orbita (deviazione dal cerchio)........................................==
Temperatura media superficiale (K).......................................................33
Albedo geometrica visuale (riflettività).................................................==

Il 15 marzo 2004 resterà nella storia dell'astronomia? Potrebbe esserlo perché in quel giorno si è annunciato la scoperta del primo corpo dell'ipotizzata Nube di Oort, anche se i media lo hanno annunciato come il tanto cercato, ma mai trovato, 10° pianeta del Sistema Solare. Perché abbiano voluto di proposito "calcare la mano" con l'ennesima "sparata" sensazionalistica lo sanno solo loro. Ma facciamo un po' di storia.

Rappresentazione pittorica: 67 kb  

Immagine 1: rappresenta- zione pittorica immaginaria del distante corpo; il lontano Sole appare quasi come una stella di fondo, in quanto dista quasi 13 miliardi di chilometri; è comunque la più luminosa stella visibile nel suo cielo (fonte R. Hurt (SSC-Caltech), JPL-Caltech, NASA)

Cliccando l'immagine la visualizzerete a 800 x 600 pixel

Il 15 marzo 2004 ci fu un annuncio da parte di astronomi del Caltech, del Gemini Observatory e dell'Università di Yale, i quali annunciarono la scoperta del più lontano e freddo oggetto ruotante attorno al Sole. L'oggetto scoperto ruota attorno alla nostra stella 90 volte più distante del nostro pianeta, addirittura 3 volte più lontano di Plutone, sino ad oggi il pianeta conosciuto più lontano.

La scoperta, datata 14 novembre 2003, fu ottenuta al Samuel Oschin Telescope da 48 pollici di diametro del Caltech's Palomar Observatory, situato a est di San Diego (California-USA). Il team scopritore è capitanato dal Dr. Mike Brown del Caltech di Pasadina, dal Dr. Chad Trujillo del Gemini Observatory delle Hawaii e da David Rabinowitz della Yale University di New Haven, Conneticut. Per continuare le ricerche il team impiegò vari strumenti in Cile, Spagna, Arizona e alle Hawaii, oltre al nuovissimo Spitzer Space Telescope.
A causa della sua bassa temperatura superficiale, la squadra che operò la scoperta ha proposto di chiamare l'oggetto col nome di Sedna, la divinità dell'oceano degli indiani Inuit, dalla quale presero vita tutte le specie viventi dei mari. Ufficialmente esso non ha ancora un nome proprio, pertanto lo si identifica con la sigla della scoperta: 2003 VB12.

 

L'orbita di 2003 VB12

Un fatto che tipicizza 2003 VB12 è quello che la sua orbita è fortemente ellittica, molto più di qualsiasi oggetto di queste dimensioni e che obbliga il corpo ad impiegare ben 10.500 anni per rivolvere attorno al Sole.

Immagine 2: orbita di 2003 VB12 comparata con quella dei pianeti interni ad esso (fonte Caltech).

Si ricordi che una Unità Astronomica (AU in inglese) corrisponde a poco meno di 150 milioni di chilometri; la sua esatta definizione la trovate nel dizionario.

          Sedna Orbit: 14 kb

Un'orbita così ellittica autorizza a pensare che l'oggetto 2003 VB12 possa appartenere addirittura alla Nube di Oort; c'è veramente una relazione con Sedna?
Come si sa, la Nube di Oort è un'ipotetico alone di proto-comete ghiacciate che circonda in ogni direzione il Sistema Solare interno, il quale si estende sino a distanze di almeno metà strada con la stella più vicina (il sistema di Alpha Centauri).
Il transito occasionale di stelle nelle vicinanze del Sole ne disturberebbe l'orbita, facendo "precipitare" alcune di queste proto-comete dentro il sistema solare. Esse, successivamente, entrerebbero nel sistema solare interno e noi le avvisteremmo come le classiche comete che conosciamo. Anche se mai osservata direttamente, la Nube di Oort spiegherebbe come mai la direzione delle comete transitanti nei pressi della Terra sia praticamente casuale. I quattro grafici successivi mostrano (a scale diverse) come si ipotizza sia strutturato il sistema solare e come s'inquadri l'orbita dell'oggetto descritto nell'articolo.

Il Sistema Solare in scala: 58 kb  

Immagine 3: le distanza fra i corpi del Sistema Solare in scala; in senso orario: il sistema solare interno, il sistema solare esterno, l'orbita di 2003 VB12, la Nube di Oort (che dista da 0,8 a circa 2,3-2,4 anni luce da Sole. (fonte Spaceweather.com)

Come si può vedere nel riquadro in basso a sinistra del grafico qui sopra, la Nube di Oort è molto più lontana dell'orbita di Sedna, almeno dieci volte più lontana. Allora perché si pensa che Sedna ne sia un membro?
Il Dr. Brown dice:
"Noi crediamo che l'esistenza di Sedna sia evidenza che la Nube di Oort si estenda in verità molto più in direzione del Sole di quanto si pensasse prima. Questa "Nube di Oort interna" si formò nello stesso modo di quella precedentemente conosciuta come "Nube di Oort (esterna)".
Al principio della storia del sistema solare parecchi piccoli corpi ghiacciati stavano orbitando intorno al sole e vennero espulsi dagli incontri ravvicinati con i pianeti. Mentre viaggiavano sempre più lontano, allontanandosi dal sole, le loro orbite erano influenzate dalle stelle esterne, causando loro un rallentamento che permise loro di rimanere unite al sole."
(NdR: che ne impedì l'espulsione dal sistema solare")
"Sedna subì lo stesso effetto, eccetto che le stelle che provocarono questo effetto devono essere state molto molto più vicine di quanto ci si aspettasse prima. Noi crediamo che questo sia evidenza che anche il sole si sia formato in un gruppo relativamente compatto di stelle." (Ndr: successivamente poi dispersosi nello spazio come lo osserviamo oggi).

 

Quanto è grande 2003 VB12?

Nelle immagini che permisero la sua scoperta, esso appariva solamente come un punto luminoso. Al giorno d'oggi non possiamo fare misure dirette delle sue dimensioni, analizzando questo puntino luminoso. La luce emessa dal Sole viaggia nello spazio interplanetario fino a 2003 VB12 e ne viene riflessa dalla superficie, tornando indietro sino a noi. Nelle immagini che vengono continuamente prese dagli astronomi, moltissimi piccoli corpi ghiacciati e parecchi oggetti con la superficie ghiacciata riflettono la luce nella stessa maniera, ma hanno diametri e distanze da noi diversi. Il difficile è stabilire quale distanza ci separi da questi corpi, in modo da poter risalire al suo diametro; o viceversa.
Conoscendo il moto di Sedna, stimando la sua albedo e, impiegando un telescopio infrarosso, misurando la temperatura della sua superficie (che a tale distanza dal Sole è uniforme), possiamo misurare le sue dimensioni. E' evidente che un oggetto di dimensioni maggiori emetta molta più radiazione infrarossa di uno di dimensioni minori.

In collaborazione con Frank Bertoldi del MPIfR Bonn, gli autori della scoperta impiegarono il radiotelescopio da 30 metri di diametero IRAM, e in collaborazione con John Stansberry dell'Università dell'Arizona e Bill Reach dello Spitzer Science Center, usarono lo Spitzer Space Telescope.
Sedna era troppo piccolo per essere misurato da entrambi. Questo ci dice che il suo diametro di dovrebbe collocare approssimativamente sui 1.700-1.800 km di diametro: all'incirca a metà strada fra le dimensioni di Plutone e quella del maggiore dei Kuiper belt object (Quaoar).
Ci sono delle incertezze nelle misure, ma l'ordine di grandezza dell'oggetto è comunque questo; ad esempio c'è la certezza che il suo diametro sia maggiore dei 1.250 km del diametro di (Quaoar). L'immagine seguente ci mostra un raffronto fra le dimensioni di Sedna e quella di alcuni corpi del Sistema Solare.

Raffronto del diametro di Sedna: 74 kb

Immagine 4: comparazione in scala del diametro di Sedna con alcuni corpi del Sistema Solare (fonte Caltech)

 

2003 VB12 è un pianeta?

No, alla lettera, la definizione di pianeta non calza a questo corpo. Gli astronomi hanno una ben precisa definizione di pianeta, ed esso non ricalca nemmeno le caratteristiche di Plutone, ma sotto un certo punto di vista gli scopritori hanno una certa suggesione a pensarlo.
Gli oggetti scoperti del tipo di Sedna, come Quaoar o 2004 DW sono in quella "linea di confine" fra pianeti, asteroidi e comete. Questi oggetti sono tutti grandi, ma che cosa sono veramente? Gli scopritori preferiscono chiamarli "planetoidi", cioé oggetti di forma sferoidale, ma non sufficientemente grandi per poter essere considerati pianeti. Infatti si considera pianeta ogni corpo del sistema solare la cui massa è maggiore della massa totale di tutti gli altri corpi che percorrono orbite simili. Per esempio, molti asteroidi attraversano l'orbita della Terra. Ma la loro massa complessiva è molto minore di quella del nostro pianeta. Invece Cerere, il più grande degli asteroidi presenti fra l'orbita di Marte e quella di Giove, non ha una massa complessiva maggiore degli altri messi insieme.

Che cosa si può dire di Plutone?
Anch'esso, se lo si considera un Kuiper belt object, non supera in massa gli altri KBO, ma -personalmente- ritengo che le motivazioni storiche siano ben diverse in quanto, quanto Clyde W. Tombaugh lo scoprì nel 1930, nessun KBO era noto, lo si poteva guardare con un piccolo telescopio da 30 cm di diametro, risultava davvero essere solo e, poi negli anni '70 del secolo scorso, addirittura si scoprì che aveva un satellite, Caronte.
Anche Cerere è il maggiore degli oggetti della sua classe, gli asteroidi, ma da subito si scoprirono altri oggetti della sua taglia e, successivamente, decine di oggetti più piccoli. Ad oggi, 2004, sono stati scoperti ben centomila asteroidi di taglia chilometrica, e nessuno si sognerebbe di considerare Cerere, Vesta, Pallade, Giunone o altri come pianeti, anche se per loro fu introdotta una nuova classe di oggetti, gli asteroidi, appunto. Per essere precisi, nella terminologia inglese si usano due termini: asteroids e minor planets. Per me, comunque, il problema è abbastanza futile.
Oltretutto, sin dalla sua scoperta, il maggiore dei KBO è considerato (Quaoar, almeno fintanto che non si scoprirà un'oggetto di dimensione maggiore...

Come già anticipato, Sedna è il solo oggetto che si conosca il quale probabilmente appartenga alla Nube di Oort interna, ma l'equipe che lo ha scoperto sospetta che si troveranno molti altri oggetti come esso, se non addirittura più grandi e massicci. Anche per questo non lo ritengono un pianeta.
Ma una definizione alternativa di pianeta, promossa da alcuni astronomi, è quella che considera come tale ogni oggetto del sistema solare la cui forza gravità lo ha modellato di forma sferica. Secondo tale definizione non ci sarebbero solamente i nove pianeti storici, ma ad essi si dovrebbero aggiungere tutti i corpi (satelliti e asteroidi) la cui autogravità sia sufficientemente forte, approssimativamente tutti quelli con diametro intorno ai mille km. Oltre a corpi come la Luna, Cerere, Titano, Io, Europa, Ganimede, Callisto, ecc. non si sa' nemmeno quanti KBO e oggetti come 2003 VB12 ci possano essere... La ritengo un'inutile complicazione.
E' meglio per tutti che i pianeti rimangano i nove storici, a meno che non si scopra un corpo veramente grande e le cui caratteristiche lo identifichino come tale.

 

Cosa sappiamo dell'orbita di Sedna?

La sua orbita è conosciuta con ragionevole certezza. Dopo la sua scoperta, si ritrovarono tracce in dati d'archivio del 2001; con tre anni d'osservazioni si sa che il perielio si colloca approssimativamente a 76 UA. Col crescere dei dati astrometrici sarà possibile redigere effemeridici precise, ma per ora si pensa che la distanza afelica si collochi sulle 850 UA.

 

Sedna è un Kuiper belt object?

NO. Sedna non entra mai nella regione dei Kuiper belt objects. I KBO sono degli oggetti ghiacciati che si trovano appena oltre l'orbita di Nettuno. Forti evidenze mostrano che questi oggetti si fermano intorno alle 50 UA, mentre 2003 VB12 non scende mai sotto una distanza di 76 UA dal sole.
Ci sono alcuni KBO che arrivano lontano dal sole più o meno come fa Sedna, ma essi hanno un perielio a 35 UA. Sedna è speciale perché non va mai più vicino di 75 UA dal sole; l'equipe che lo ha scoperto ritiene che questa peculiarità sia dovuta all'effetto del transito di stelle nelle ere passate. Una seconda spiegazione per la sua peculiare orbita potrebbe essere il fatto che ci sia un corpo piuttosto grande, per esempio delle dimensioni di Marte o maggiore, che potrebbe trovarsi in una orbita circolare proprio a 70 UA dal Sole, il quale causerebbe le perturbazioni nell'orbita di Sedna osservate.
Se un tale pianeta esistesse, allora potrebbe venire scoperto con nuove osservazioni.

 

Come fu scoperto?

La ricerca è stata condotta, con una survey ancora in corso di sviluppo del sistema solare esterno, impiegando la Palomar QUEST camera e il Samuel Oschin Telescope del Palomar Observatory nella California meridionale. Tale ricerca cominciò fin dal 2001, con un cambiamento all'entrata della QUEST camera nell'estate del 2003. Ad oggi la ricerca ha fruttato 40 brillanti KBO.

Per cercare gli oggetti, l'equipe prendeva tre immagini di una piccola regione di cielo nell'arco di tre ore e guardava se nella regione inquadrata c'erano oggetti che si erano mossi. I molti miliardi di stelle e galassie visibili in cielo appaiono stazionari, mentre satelliti, pianeti, asteroidi e comete si muovono. Oggetti appartenenti alla Nube di Oort sono estremamente distanti, pertanto si spostano estremamente piano.
Ci sono due differenti procedure per analizzare tre diverse immagini. L'area totale di cielo sottesa nell'immagine qui sotto è equivalente in dimensione alla testa d'uno spillo tenuto alla lunghezza d'un braccio. Incidentalmente, questa è grande quanto il sole come appare da Sedna. In alternativa si cercano corpi inusuali in ampie aree di cielo. In ogni caso la ricerca dell'equipe scopritrice di Sedna continuerà ancora per parecchi anni.

223 kb  

Immagine 5: a sinistra si vede 2003 VB12 (Sedna) che si sposta fra le stelle; le immagini furone prese col telescopio da 48 pollici dell'Osservatorio di Monte Palomar. L'oggetto 2004 DW fu scoperto in maniera analoga (fonte Caltech)

Immagine 6: sotto si possono osservare le tre riprese originali, intervallate di 90 minuti, ottenute il 14 novembre 2003 alle ore 06:32, 08:03 e 09:38 TU; 2003 VB12 è indicato dalla freccia (fonte Caltech)
Cliccando l'immagine l'ingrandirete a 900 x 327 pixel.

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Quant'é luminoso Sedna; possiamo vederlo?

Sedna è approssimativamente nel rosso (banda R) di magnitudine 20.5, considerevolmente più debole di 2004 DW e di Quaoar. Esso è al di là delle possibilità osservative della maggior parte degli astrofili, ma sarebbe alla portata di coloro che impiegano strumenti di dimensione medio-grande abbinati ai ccd. Si può sottolineare che la prima conferma dell'esistenza dell'oggetto fu quella fatta dal Tenagra Observatory, una struttura all'estremità massima delle possibilità degli astrofili, gestita da Michael Schwartz nell'Arizona meridionale, in un sito particolarmente favorevole).
Nel marzo 2004 la localizzazione di 2003 VB12 era relativamente facile nel cielo sud-occidentale appena dopo il tramonto. Esso è prospetticamente vicino al pianeta Marte e forma un triangolo con esso e il brillante pianeta Venere. La cartina qui sotto mostra come apparirebbe nei giorni a cavallo della metà del marzo 2004 nel cielo occidentale dopo il tramonto.

Posizione apparente in cielo: 21 kb

Immagine 7: la posizione apparente in cielo di 2003 VB12 (Sedna) intorno al 15 marzo 2004 alle 19 TU (fonte Caltech)

 

Di che cos'é fatto Sedna?

Non lo sappiamo. La sua superficie è relativamente luminosa, e questo l'abbiamo appreso dalle misure infrarosse, e ci aspetteremmo che ci fosse ghiaccio d'acqua o ghiaccio di metano come hanno Plutone e Caronte.
Ma osservazioni fatte dal Gemini Telescope e (in collaborazione con Chris Koresko del JPL) dal Keck telescope suggeriscono che questo non sia vero.
Dalle osservazioni fatte col telescopio SMARTS da 130 cm in Cile, si sa che Sedna è uno degli oggetti più rossi dell'intero sistema solare (il secondo), rosso almeno quanto Marte. Il perché sia accaduto non si sa; e questo lascia perplessi i ricercatori.

 

Che cos'altro sappiamo di Sedna?

Dalle osservazioni fatte col telescopio SMARTS da 130 cm in Cile, in collaborazione con Suzanne Tourtellotte della Yale University, è stato determinato che Sedna probabilmente ruota una volta ogni approssimativamente 40 giorni. Di tutti i corpi del sistema solare, solo Mercurio e Venere si sa che ruotano più lentamente.
Ma perché la sua rotazione è così lenta? Rabinowitz avanza l'ipotesi che 2003 VB12 sia accompagnato da un satellite, ma solamente il Telescopio Spaziale Hubble potrebbe confermarlo direttamente.
Il Dr. Trujillo ha avuto la possibilità di esaminare la superficie del corpo con uno dei telescopi ottici/infrarossi più grandi del mondo, l'8-metri (26-piedi) Frederick C. Gillett Gemini Telescope sul Mauna Kea, alle Hawaii. Egli dice: "Noi non sappiamo ancora che cosa ci sia sulla superficie di questo corpo. Non è per nulla (certo) che cosa vorremmo predire o che cosa potremmo spiegare".
Lo studio di questo corpo deve proseguire nei prossimi decenni, in quanto ora si trova al perielio e pertanto è nelle migliori condizioni osservative.

 

Sedna, 2004 DW, Quaoar, 2002 AW197, perché tutti questi nuovi, grandi oggetti sono stati scoperti adesso?

La ragione è dovuta al miglioramento straordinario della tecnologia avvenuto negli ultimi anni. Clyde Tombaugh scoprì Plutone nel 1930 impiegando lastre fotografiche, con le quali si può riprendere una vasta porzione di cielo, ma che non sono nemmeno lontanamente paragonabili per sensibilità ai ccd.
I nuovi e larghi telescopi poi hanno permesso di raggiungere prestazioni eccezionali, sia in termini di efficienza fotonica che di risoluzione spaziale, soprattutto se abbinati a sistemi attivi e adattivi, per di più adesso montano ccd a grande campo dove ogni corpo più luminoso di una certa magnitudine, che sia presente nel campo inquadrato, viene rivelato. I nuovi supercomputer permettono la gestioni di enormi flussi d'informazioni, pertanto anche la gestione delle immense immagini prodotte dai moderni rivelatori. Ad esempio, ognuna delle immagini grezze in LBVR del VLT in Cile ha una dimensione di oltre 1 GB! E ne servono almeno quattro (una per luminanza, blu, verde, rosso), sempre che non si riprendano anche in infrarosso, ultravioletto o con altri filtri.
Inoltre sono disponibili programmi di ricerca automatica che sorvegliano il cielo alla ricerca di corpi in movimento, come asteroidi e comete (programmi Linear, Loneos, Neat, ecc.) E i risultati, in termini di numero di scoperte è sensazionale; ho letto uno studio pubblicato nel marzo 2004 dove si confrontavano le scoperte di asteroidi fatte dal 1801, anno della scoperta di Cerere. Dal 1801 e sino all'avvento della fotografia si scoprirono 300 asteroidi, dal 1880 al 1980 (quando entrarono in funzione i primissimi ccd) si scoprirono diecimila asteroidi. Negli ultimi venticinque anni se ne sono scoperti novantamila, 37 mila dei quali dal solo sistema automatizzato Linear in funzione da circa un decennio! Lo stesso team che scoprì Sedna impiega una camera ccd da 172 Megapixel montata su un telescopio robotizzato finalizzato per la ricerca di questi corpi. Solo cinque anni fa (nel 1999) la tecnologia di questa camera ccd non era disponibile, come non era disponibile un computer che riuscisse a gestirne il flusso di dati.

 

Ci sono molti corpi dentro la Nube di Oort come Sedna che non si sono ancora scoperti?

E' molto probabile che ci siano ancora molti oggetti come questo. Il team che l'ha scoperto ha indagato solamente il 15% del cielo prima di scoprire Sedna. Essi proseguiranno nello scrutare il cielo, e ritengono si possano scoprire ancora parecchi oggetti così grandi. Ritengono che questo sia solamente il principio.
La legge di Keplero dice che un oggetto con un'orbita così ellittica trascorre la maggior parte del suo tempo lontanissimo dal sole. Viceversa, per ogni 2003 VB12 scoperto vicino al perielio, ci sono molti corpi estremamemte lontani dal sole, che non è possibile vedere perché troppo poco luminosi, almeno per ora. Si è scoperto 2003 VB12 perchè è di "grande taglia", fra 1/2 e 3/4 della dimensione di Plutone. Molti corpi del sistema solare, specialmente fra i KBO e gli asteroidi, hanno taglie inferiori, anche molto più piccole. Quindi, per ogni 2003 VB12 di grande dimensione che sarà scoperto in futuro, ci saranno molti oggetti più piccoli che sfuggiranno perché troppo piccoli e poco luminosi per gli attuali strumenti.
In ogni caso è molto difficile fare predizioni per l'intera classe degli oggetti ai quali appartiene 2003 VB12, se disponiamo di dati, per di più parziali, su uno solo di questi oggetti. E' necessario scoprirne altri e confrontare i loro dati con quelli dei KBO.

 

Perché è stato chiamato Sedna?

La numerazione adottata (2003 VB12) è quella assegnata temporaneamente dall'International Astronomical Union (IAU) - Minor Planet Center, basata sull'anno della scoperta (2003), la data (14 Novembre = 22° periodo bisettimanale dell'anno, corrispondente alla lettera V dell'alfabeto) e al suo ordine di scoperta (basato sul momento dell'annuncio). Quando l'orbita del corpo sarà conosciuta con sicurezza, solitamente dopo almeno un anno di osservazioni, il team scopritore raccomanderà alla IAU Committee on Small Body Nomenclature, che è responsabile della designazione ufficiale dei nomi per i corpi del sistema solare, che il corpo 2003 VB12 assuma permanentemente il nome di Sedna.
Dato che i corpi scoperti come 2003 VB12 in questa regione sono i più freddi e distanti del sistema solare, all'equipe scopritrice pare che il nome della divinità degli indiani Inuit sia appropriata, anche perché questa divinità vive in fondo al freddo oceano artico. E si augura che la IAU adotti, per i nuovi asteroidi scoperti nella zona di Sedna, i nomi delle divinità della mitologia artica.


Approfondimenti

Chi volesse approfondire l'argomento su Sedna:
Sedna (2003 VB16) (articolo originale del Dr. Brown)
Mysterious Object found Orbiting the Sun -- NASA press release
Story of Sedna -- Inuit Goddess of the Sea
Sedna's tale
The legend of Sedna the sea goddess

Per chi volesse fare ricerche in internet con Google:
Cerca Sedna con Google

Si possono cercare anche nuovi articoli sull'argomento:
Cerca le News con Google

Chi volesse approfondire notizie sulla scoperta di Quaoar e dei KBO:
Quaoar: A Cold New World -- (Science@NASA)
The Hubble Space Telescope has measured the diameter of a distant world more than half the size of Pluto.


Crediti:

Per l'impostazione dell'articolo e molte delle immagini si ringrazia il dr. Mike Brown del California Institute of Technology (Caltech), Pasadena (California-USA), co-scopritore di 2003 VB12.
Si ringraziano anche il sito di Science@NASA (per l'articolo Mysterious Sedna) e il sito di Spaceweather.com

Le fonti delle immagini sono riportate nelle rispettive note.

Traduzione libera, integrazioni all'articolo e alle immagini, adattamento web: Lucio Furlanetto


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Pagina creata: 15 marzo 2004; ultimo aggiornamento (3°): 1 giugno 2006