01/04/2001
ore 10:30 TU
Immagine di Marco COSMACINI e Marzia MURADORE Ripresa da: Udine (UD) Sezione: Sole
175 KB
GRUPPO DI MACCHIE SOLARI N° 9393

Anche l'immagine del socio Marco Cosmacini riprende il gruppo di macchie solari n° 9393, apparso alla fine del marzo 2001 ed eccezionale per dimensioni e attività. La fotografia venne effettuata domenica 1 aprile, cioé il giorno seguente all'immagine di Marco Russiani, anch'essa presente nel nostro sito. Ora c'è pure una terza ripresa, ad opera del socio Angelo Tronchin.
Cosmacini ha impiegato la classica tecnica fotografica, ma usata ad un livello qualitativo di eccellenza, visibile in quest'immagine nonostante essa sia fortemente compressa rispetto al file originale. La compressione ha portato il file da 60 MB a soli 175 KB! Originariamente era presenta un'immagine compressa addirittura a 60 KB, ma la ripresa sopra ha una definizione decisamente migliore, frutto di una nuova digitalizzazione dell'originale e di una nuova compressione.

Nella pagina con l'immagine di Russiani abbiamo parlato un po' del Numero di Wolf e della celebrità assunta da questo eccezionale gruppo presso i media radiotelevisivi e la stampa quotidiana. Qui invece analizzeremo i dettagli della ripresa di Cosmacini.
Intanto la qualità dei dettagli è notevole, data l'altissima qualità ottica del telescopio nel suo complesso e la bontà della pellicola fotografica adoperata, a partire dalla penombra circostante le vere e proprie macchie, ben visibile e con dettagli di varia intensità. In secondo luogo si notano parecchie facole e dettagli sulla superficie della nostra stella, con una notevole definizione dei grani convettivi (le celle di materiale che portano in superficie il calore prodotto nel nucleo e che hanno un diametro di circa seicento km ).
Da questa ripresa notiamo che il concetto comune di macchia solare è un po' riduttivo, in quanto un gruppo completo comprende sia le vere e proprie macchie (quelle nere isolate o associate in sottogruppi), sia le zone di penombra circostanti (che circondano più macchie o sottogruppi). Circondanti il vero e proprio gruppo si notano pure alcuni "pori" apparentemente isolati, ma probabilmente associati al grande gruppo n° 9393. Da questa ripresa si evince pure che la fotosfera solare, cioé la parte visibile nell'ottico, non è regolare e presenta zone più o meno luminose, con strutture complesse e con intensità notevolmente difforme. Il grande contrasto luminoso, tra la normale superficie solare "chiara" e le macchie solari scure, è dovuto ad una temperatura di circa 800 gradi Celsius (o Kelvin) minore da parte delle macchie, che comunque hanno una temperatura di circa cinquemila gradi!
Complimenti a Cosmacini per la notevole ripresa!

In riferimento all'osservazione solare invitiamo a rileggere l'articolo scritto dal dottor Mauro Messerotti dell'Osservatorio Astronomico di Trieste (OAT) in occasione dell'eclissi totale di Sole dell'11 agosto 1999: LA PROTEZIONE DELLA VISTA NELL’OSSERVAZIONE DEL SOLE; si ricorda che l'articolo è di proprietà del dottor Messerotti, che ce l'ha gentilmente concesso, e pertanto è tutelato dalle leggi sul copyright.

Data l'importanza di questo gruppo, vi presento anche l'immagine presa il 31 marzo 2001 (alle 01:36) UT (TU) da un telescopio satellitare della fotosfera solare (125 KB). Ripeto: NON è un'immagine del CAST, bensì una di quelle presenti nel sito SpaceWeather.com della NASA, che vi invitiamo a visitare regolarmente se siete interessati a questo tema. Ringraziamo cortesemente il signor Bishop e tutto lo staff del sito per il fantastico lavoro che quotidinamente effettuano e gli autori delle riprese del Sole per l'uso delle immagini.

8KB; link 125 KB

Qui sopra viene presentata anche l'immagine piccola, sempre presente nel sito di SpaceWeather, che mostra tutti i gruppi attivi il 31 marzo 2001, ognuno numerato secondo le regole internazionali.

L'immagine di Cosmacini ha una dimensione di 522 x 350 pixel; è a 16.7 milioni di colori ed occupa 2,4 MB, qui compressi a 175 KB. Cliccandola l'aprirete a 800 x 536 pixel.

Rifrattore : Astro-Physics 180edt f/9 , diaframmato a 120 mm (causa turbolenza)
E' stato impiegato il metodo della proiezione d'oculare (Nagler da 7 mm) per una focale equivalente di 24 m
Fotocamera : Pentax LX 35mm con prisma di Herschel
Pellicola fotografica : Kodak Royal
Tempo d'esposizione : 1/2000 sec
ATTENZIONE : Impiegato un filtro solare
Immagine pubblicata su Coelum n° 41 del maggio 2001 (a pagina 22)
Immagine pubblicata su Nuovo Orione n° 132 del maggio 2003

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Copyright © 2001 di Lucio Furlanetto (testo) e Marco Cosmacini e Marzia Muradore (immagine)

Pagina caricata in rete: 10 aprile 2001; ultimo aggiornamento (6°): 5 settembre 2003