31/10/2003
00:20 T.U.
Immagini di Lucio FURLANETTO Ripresa da Sammardenchia (Ud) Sezione: Aurore
Aurora Boreale: 42 kB; cliccate l'immagine per ingrandirla Aurora Boreale: 59 kB; cliccate l'immagine per ingrandirla
L'AURORA BOREALE DEL 31 OTTOBRE 2003

L'attività della nostra stella in questo 2003 continua ad essere molto alta, invece di scemare verso il minimo d'attività... La fotosfera d'ottobre sembrava quella dell'anno 2000, l'anno del massimo del ciclo solare undecennale! Negli ultimi giorni del mese essa presentava tre grandi gruppo di macchie solari, i NOAA 484, NOAA 486 e NOAA 488.
Durante il giorno 25 ottobre 2003 era ben visibile solamente il NOAA 484, in quanto il NOAA 486 era appena sorto e il NOAA 488 si sarebbe formato dopo. Ma, nell'arco di un paio di giorni, anche le altre due formazioni si sono fortemente evolute, divendo uno dei panorami fotosferici più imponenti dell'intero ciclo solare.
Anche i nostri soci si sono dati da fare e le immagini di questi gruppi li potete vedere nella loro gallery

Le due riprese qui sotto, prese dal satellite scientifico SOHO, evidenziano quali gruppi di macchie solari fossero presenti il giorno dell'eruzione solare, il 28 ottobre 2003, e tre giorni dopo, il 31 ottobre, due giorni dopo che la Terra venne investita dall'onda d'urto del gas ionizzato espulso dalla CME solare (e nei giorni 30 e 31 ci furono aurore in molte regioni terrestri). Cliccando l'immagine ne vedrete una ripresa a maggiore risoluzione sempre dal satellite SOHO, l'osservatorio solare fuori dall'atmosfera che monitorizza costantemente la nostra stella.

7 kB; link 129 kB; 28 ottobre 2003 7 kB; link 128 kB; 31 ottobre 2003

Come scritto in apertura della pagina, l'attività solare quei giorni è stata fuori dall'ordinario, ben al di sopra di quella del periodo, considerando soprattutto il fatto che il massimo solare undecennale era avvenuto oltre tre anni prima (nel luglio 2000). Tutti i siti astronomici generalisti, cioé quelli che parlano di astronomia in generale e non di un solo argomento, hanno evidenziato il fatto e hanno presentato tante immagini veramente belle. Nelle pagine della NASA trovate parecchio materiale al riguardo.

Il giorno 28 ottobre 2003, alle 12:18 TU, il gigantesco gruppo di macchie solari NOAA 486 eruttò uno dei maggiori flare solari degli ultimi quarant'anni, cioé da quando ci sono satelliti artificiali che misurano il flusso di particelle emesso dalla nostra stella.
Nella scala Richter dei flare solari esso raggiunse lo straordinario valore di X17,2, allora il secondo maggior valore mai misurato (al dicembre 2006 è divenuto il 3° come valore e 4 in totale). Il risultato di questa tremenda esplosione fu una forte tempesta di radiazione solare, catalogata di classe S3 (in una scala di cinque valori), e la formazione di una grandissima coronal mass ejection (CME) che investì la Terra il giorno 29 ottobre 2003.

7 kB; link 125 kB; Coronal Mass Ejection delle 12:18 TU del 28 ottobre 2003 7 kB; link 199 kB; Coronal Mass Ejection del 28 ottobre 2003

Le CME sono formate da gas ionizzato ad altissima temperatura e composte quasi integralmente da idrogeno; quando questa lasciò il Sole, si diresse verso il nostro pianeta alla velocità di 2.125 km/s (corrispondenti a oltre 7,65 milioni di km/h). Nell'animated gif della NASA visibile qui sopra a destra, potete guardare la devastante pioggia di particelle, molte delle quali con un'energia superiore a 10 Mev!, che colpirono lo strumento della sonda SOHO. L'intero campo di vista dello strumento viene saturato; negli ultimi anni non mi era mai capitato di vederlo.
L'onda d'urto della CME colpì la Terra la mattina del 29 ottobre 2003 e per vari giorni (29-30-31 ottobre) si osservarono aurore boreali e australi in molte regioni del mondo, addirittura a medie latitudini come in Italia, Spagna, California (USA).

41 kB; Aurore sul Nord America il 30 ottobre 2003

L'immagine qui sopra dell'USAF Defense Meteorological Satellite Program venne presa nel visibile alle ore 02:14 UTC del 30 ottobre 2003 e fotografa la complessa struttura delle aurore presenti in quel momento sul Nord America (Canada e Stati Uniti).

Una volta che la CME (Coronal Mass Ejection) generata dal gruppo di macchie solari NOAA 486 ebbe investito la Terra il 29 ottobre 2003, c'era da attendersi che si sarebbero verificate imponenti aurore boreali e australi. Le notizie fornite da Spaceweather.com e dal NOAA Space Environment Center davano una buona probabilità che avvenissero aurore a medie latitudini, quindi anche nel Centro Europa e forse addirittura in Italia, mentre c'era la pressoché certezza che si sarebbero formate alle alte latitudini (regione scandinava, Canada, Alaska e stati settentrionali degli Usa, Siberia). Non restava che attendere...
Purtroppo nei giorni 28, 29 e 30 ottobre 2003 in Friuli-Venezia Giulia ci fu maltempo con copertura nuvolosa totale e spesso pioggia. Ma invece la notte del 30 ottobre si ebbe un'improvvisa schiarita a partire dalle ore 22 TU (23 TL). Uscito dalla sala del cineforum del circolo Cinemanova di Palmanova, dove avevo trascorso la serata, mi accorsi subito del cielo stellato particolarmente limpido (Lm=6.0 almeno) e mi mi recai a casa per prepararmi.

Durante il lasso di tempo compreso fra le ore 22:50 TU e le 23:05 TU non osservai nulla, forse perché la porzione nord del cielo era incredibilmente rimasta coperta da nuvole! Recatomi a casa, alle 23:22 TU ricevetti la telefonata dell'amica e astrofila Yolanda Vallerugo di Udine che mi annunciava la formazione d'una piccola aurora rossa, rotondeggiante e molto concentrata, nella zona compresa fra la coda dell'Orsa Maggiore e i Cani da Caccia. Ella, abitando in un'alta casa del capoluogo friulano, riusciva a vederla, mentre io, forse per l'ostruzione dovuta alle due case dei miei dirimpettai non riuscivo a vedere ancora nulla, nemmeno uscendo in terrazza. A questo punto, rivestitomi in tenuta invernale, in quanto faceva parecchio freddo e c'era una fortissima umidità per tutta la pioggia caduta precedentemente, partivo con l'auto andando alla ricerca d'uno spiazzo col nord libero... e senza nebbia!!! In meno di dieci minuti dalla mia ispezione in terrazza, alle 23:30 TU s'era alzato un fitto nebbione (con visibilità limitata a circa 20 metri). Nel solito posto che uso presso casa mia a Sottoselva di Palmanova le nuvole erano quasi sparite e il cielo stellato era bellissimo, con una magnitudine limite allo zenit di oltre la sesta, mentre ad altezza d'uomo persisteva il nebbione... Sembrava una persecuzione, in quanto avvenuta già parecchie altre volte.

Dopo 20 minuti d'attesa, forse intravvedendo qualche striscia rossa d'aurora all'orizzonte, presi la decisione di partire verso nord, per uscire dalla nebbia, escludendo dai siti l'ampio e perfetto spiazzo dell'osservatorio di Talmassons, in quanto quasi sicuramente anch'esso avvolto dalla nebbia. Giunto all'altezza della località di Crosere di Pavia di Udine svoltai a sinistra, verso Pozzuolo del Friuli, in modo da tenere a nord-est Udine ed evitare il grande alone d'inquinamento luminoso suo e della zona del Triangolo della Sedia (Manzano-San Giovanni al Natisone-Corno di Rosazzo). Percorrendo strade poco frequntate giunsi alle 00:05 TU in prossimità della frazione di Sammardenchia, trovando subito un vasto campo con l'orizzonte nord libero. Mi fermai e attesi...
Una decina di minuti dopo il cielo "si era aperto" e in direzione nord si vedevano le stelle, mentre le nubi scivolavano ai miei lati e allo zenit. Bene, ora si doveve attendere il formarsi dell'aurora! Partendo da Sottoselva speravo che quella avvistata da Yolanda fosse ancora attiva, ma mi ero ormai reso conto che la sua aurora si era già dissolta. Pochi minuti dopo però, verso le 00:17 TU mi sembrò che sopra l'orizzonte nord il cielo si stesse colorando, prima d'un marrone scuro quasi indistinguibile dal fondocielo, poi d'un marrone più chiaro e infine d'un rosso scuro!
Un'altra aurora si stava formando!!! A questo punto sistemai la macchina fotografica sul tetto dell'autovettura, inclinata di circa 30° per riprendere la zona di cielo settentrionale poco sopra l'orizzonte. Scatto una prima foto di 20 secondi d'esposizione, poi una seconda di 40 secondi. Inclino di più la macchina perché ormai l'aurora era diventata splendida, rossissima e visibile per oltre 60-70° in larghezza e sino a 35-40° in altezza. Mentre scatto la terza fotografia, alle 00:25 TU, continuo a chiamare al cellulare i soci del CAST e alcuni amici che so avrebbero avuto piacere di vederla, fra i quali Loriano De Angelis, l'autore delle immagini della bella aurora del 7 aprile 2000 che potete vedere nel nostro sito. Purtroppo nessuno di essi ha risposto al telefono: tutti quanti erano andati a dormire col telefono cellulare spento.

Ho continuato a scattare altre immagini, ma putroppo il pulsante meccanico dello scatto si era bloccato, forse per forte l'umidità e il freddo pungente di quella sera; come potete vedere in due immmagini, purtroppo anche in quelle qui sopra, il cercare di sbloccare il pulsante dello scatto ha introdotto vibrazioni che hanno mosso le stelle, anche se l'aurora non ne ha risentito molto. Nelle altre la qualità della ripresa è risultata discreta, per le condizioni di umidità e soprattutto d'inquinamento luminoso presente nella zona. Gli altri scatti li potrete vedere nelle pagine successive, dove si vedranno le chiare colorazioni delle nuvole e quella rosso fuoco dell'aurora che riempe l'intero campo dell'obiettivo.

A ulteriore commento della mia aurora, riporto uno dei messaggi giunti alla nostra mailing list sulle meteore, scritto dall'ex presidente dell'Unione Astrofili Italiani, il professor Gabriele Vanin, e riferito all'aurora sviluppatasi in prima serata (la prima delle tre avvistate):
"Devo ringraziare gli amici del Gruppo Astrofili Montegrappa di Nove (VI), per i quali ho tenuto una serata di osservazione del cielo, perché a Feltre non avrei visto nulla, essendo coperto. Proprio nel bel mezzo del riconoscimento delle costellazioni, qualcosa di rosso si è acceso a nord, verso le 21:45 TMEC. Da quel momento è stato un succedersi di burst aurorali in movimento, con lunghe cortine rosse che si muovevano come ampie tende, inframezzati da pennacchi bianchi e verdi, che arrivavano fino alla Polare.
Uno spettacolo straordinario! Immaginatevi i partecipanti al corso! Il tutto è durato per tre quarti d'ora buono. L'unico rimpianto non aver osservato da cieli più scuri (magnitudine limite, alla periferia di Nove, circa 5) ma, certo, anche aver avuto questa schiarita inaspettata è stata una fortuna non indifferente."

Le due immagini inquadrano la stessa porzione di cielo e sono contemporanee; la loro differenza è dovuta solamente alla maggiore o minore saturazione della fotografia. Il procedimento fotografico non ha interessato il negativo, ma solamente la fase stampa.

Per vedere una vasta panoramica delle più belle immagini prese durante questo fenomeno di aurora, vi invito a visitare anche l'apposita gallery di Spaceweather.com. Prestate attenzione che qui linko la terza pagina della gallery d'ottobre; nella pagina 1 e 2 sono visibili le aurore del 7, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 21, 22, 25, 27 ottobre 2003. Nelle pagine seguenti le aurore formatesi il 29, 30 e 31 ottobre 2003.
Per monitore l'attività atmosferica e oceanografica del nostro pianeta vi invito a visitare il sito del NOAA Space Environment Center (The official U.S. government bureau for real-time monitoring of solar and geophysical events, research in solar-terrestrial physics, and forecasting solar and geophysical disturbances.)

Le due immagini hanno una dimensione di 350 x 217 pixel; sono a 16,8 milioni di colori ed occupano 3,5 MB, qui compressi a 42+59 kB. Cliccandole le ingrandirete a 1000 x 619 pixel.

Macchina fotografica : PRAKTIKA BE50
Obiettivo : PRATIKON 50 mm ; a f/1.8
Pellicola fotografica : KODAK Gold 100 ISO
Tempo esposizione : 40 secondi
Seeing: ottimo ma con nubi che transitavano sul campo inquadrato
Immagini inserite nell'articolo "Imprevedibile aurora" di Rossana Notarantonio,
pubblicato sulla rivista l'Astronomia n° 248 di dicembre 2003 a pagina 73.

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Text credit: Copyright © 2003 by Lucio Furlanetto
Image Credit: Copyright © 2003 by Lucio Furlanetto (aurora image)
Image Credit: Copyright © 2003 by Enrico Perissinotto (link of sunspot NOAA 484)

Image credit: Copyright © 2003 by SOHO / NASA (solar images and animated gif images)
Image credit: Copyright © 2003 by Meteorological Satellite Applications Branch,
Air Force Weather Agency (dmsp1_031030.jpg image)

Desidero ringraziare Yolanda Vallerugo per avermi informato dell'avvenuta formazione di un'aurora alle ore 23:15 TU del 30/10/2003, confermandomi che le condizioni c'erano per osservare quella che si formò un'ora dopo.

Pagina caricata in rete: 31 ottobre 2003; ultimo aggiornamento (6°): 20 dicembre 2006