AFRICA DEL SUD:
VIAGGIO TRA REALTA' E SOGNO

di Anna Nigra

"Posa i tuoi sogni sul cuscino, ed allora il tuo cuore potrà volare in alto!"

Con queste dolci parole invitanti al riposo, dopo una lunga notte in aereo, il sogno di diciannove compagni di viaggio si è fatto realtà.
A qualche giorno ormai di distanza, nei momenti meno prevedibili, durante gli attimi di riposo che mi ritaglio in questi assolati pomeriggi d'inizio luglio, rivedo spesso il Paradiso.

Ho vissuto là per qualche giorno e i luoghi mi si sono fissati nella memoria, da dove balzano fuori nitidissimi ogni volta che il pensiero prende il volo!
Normalmente la cronaca di un viaggio inizia con la partenza, ma per "questo" viaggio così speciale è necessario cominciare dal fondo, proprio cioè dall'ultimo luogo visitato.

Credo che nessuno di noi partecipanti potrà mai più dimenticare lo spettacolo che la potenza della natura offre agli occhi di coloro che ammirano le spettacolari e maestose cascate Vittoria, là dove il fiume Zambesi precipita per un centinaio di metri in una spaccatura di nero basalto, generando una grande nuvola di vapore che gli indigeni locali hanno da sempre chiamato "fumo che tuona".

E tutto ciò dopo aver trascorso il pomeriggio sul fiume ed aver assistito ad uno dei dolci e coinvolgenti tramonti africani, che non possono non toccare il cuore. Poi il sole quel giorno era calato e il buio aveva avvolto e coperto il Paradiso.
Ma questa scena non è stata che l'ultima che mi si è impressa nella mente e nel cuore.

Tutto era iniziato a Johannesburg una settimana prima, quando un gruppo di astrofili e di appassionati di astronomia aveva preso il volo per lo Zambia, per assistere alla prima eclissi del millennio. La giornata trascorsa a Lusaka era stata veramente emozionante: il cielo di un blu intenso e il sole a circa 30 gradi sull'orizzonte offrivano lo spettacolo di un mondo di luce che si preparava a trasformarsi in notte.

Alle 15:13 ora locale, il buio aveva avvolto la natura, la temperatura era scesa di diversi gradi e un'atmosfera magica e irreale aveva avvolto tutti i presenti, uomini e animali, facendoli cadere ora in uno stupefacente silenzio ora in prorompenti esclamazioni di giubilo.
Tutto è durato pochi brevi minuti, ma quegli istanti hanno fatto battere il cuore fortemente e l'emozione è stata tale che credo, a molti di noi, si sia rotta in gola la voce e un brivido abbia scosso il nostro corpo. Poche volte nella vita capita di vivere con tale intensità un avvenimento e l'eclissi totale di sole è sicuramente un'esperienza unica.

Con la compagnia di un allegro gruppo di romani e le risate squillanti di un simpatico signore napoletano che animavano i lunghi tragitti in autobus, siamo poi ripartiti alla volta del parco Kruger dove, a bordo di fuoristrada, abbiamo potuto ammirare la natura selvaggia e incontaminata di questa grande terra, dove gli animali vivono nella più totale libertà. Ma il momento "clou" della giornata è stato sicuramente l'incontro ravvicinato con un leopardo, animale piuttosto difficile da avvistare.

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Il leopardo ripreso dal marito di Anna (cortesia Carlo Dellarole)

Ma per nostra fortuna, in quel tardo pomeriggio, lui ci era proprio comparso innanzi inaspettatamente e si era presentato a noi in tutta la sua bellezza e maestosità, durante la caccia a un babbuino. Come sia finita la lotta per la sopravvivenza nessuno di noi lo saprà mai, ma certamente l'emozione è stata veramente grande e ciascuno di noi, nei giorni successivi, ripensava sovente e commentava i ricordi dello splendido incontro.

L'ultima tappa del viaggio, prima di entrare nello Zimbabwe, è stata la visita a Città del Capo, una delle più belle città dell'Africa, sovrastata dalla famosa Table Mountain che fa da cornice a questo vivace ed accogliente centro urbano.

Percorrendo le meravigliose coste e attraversando riserve naturali, siamo giunti infine ad ammirare lo spettacolare panorama dell'oceano dal punto più elevato del Capo di Buona Speranza, che Diaz doppiò nel 1487.

Il viaggio è giunto così al termine, troppo presto purtroppo.
Molte sarebbero ancora state le bellezze naturali da ammirare e visitare, ma siamo tutti ripartiti con gli occhi e il cuore pieni di gioia, meraviglia e di bellissimi ricordi che per sempre serberemo.

Ed ora, a casa, rileggendo una guida turistica, non posso che non condividere lo scritto di un vecchio saggio, vissuto nel XVII secolo: "Le meravigliose scoperte che facciamo nel mondo esterno diventano per sempre parte di noi."

E parte di me sono diventati "i cieli d'Africa", che al più presto, spero di tornare ad ammirare, magari con l'occasione del prossimo "fire of the moon" del 4 dicembre 2002.

Anna Nigra


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Il secondo contatto, cioé il momento quado comincia la totalità. Macchina fotografica Praktica BE20, obiettivo: MTO 1000 mm focale; diapositiva: Kodak Ektachrome Professional 100 ISO con un tempo d'esposizione di 1/1000 secondo.

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Le protuberanze della cromosfera con un accenno di corona, riprese con una macchina fotografica Praktica BE20, obiettivo: MTO 1000 mm focale; diapositiva: Kodak Ektachrome Professional 100 ISO con un tempo d'esposizione di 1/250 sec.

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La corona pienamente sviluppata, ripresa con una macchina fotografica Praktica BE20, obiettivo: MTO 1000 mm focale; diapositiva: Kodak Ektachrome Professional 100 ISO con un tempo d'esposizione di 1 secondo.


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Copyright © 2001 di Anna Nigra (testo), Carlo Dellarole (immagine leopardo)
e Lucio Furlanetto (immagini eclisse)

Pagina caricata in rete: 21 luglio 2001; ultimo aggiornamento: 21 luglio 2001