SFERA CELESTE

A seconda delle circostanze la si immagina centrata sull'osservatore, al centro della Terra o in qualsiasi altra posizione. Storicamente si ricorderà che, nella concezione antecedente alla riforma copernicana, le stelle venivano considerate fisicamente incastonate nella sfera celeste, ritenuta immutabile ed eterna.


Viene usata per l'osservazione astronomica. Siccome le stelle sono molto distanti da noi, queste formano uno "sfondo" che non cambia in modo sostanziale nel corso degli anni. Ovviamente, dopo un congruo numero di anni, le stelle più vicine si muovono leggermente e fattori come la precessione causano un cambiamento nella loro disposizione.
Ma sulla sfera celeste si possono creare delle griglie per l'identificazione, il riferimento e la localizzazione degli oggetti nel cielo. Alcune di queste mappe includono le coordinate equatoriali (ascensione retta e declinazione), le coordinate eclittiche (longitudine e latitudine eclittica) e le coordinate galattiche (longitudine e latitudine galattica) che si riferiscono rispettivamente alla rotazione della Terra, la rivoluzione Terrestre attorno al Sole e al piano galattico della Via Lattea.

La seconda definizione è stata tradotta dalla pagina del glossario del sito internet di MPC/CBAT/ICQ.
A loro volta alcuni riferimenti per alcune delle definizioni di questo Glossario vennero prese da altre fonti; in particolare dall'annuale Astronomical Almanac (Washington: U.S.G.P.O.), da The Explanatory Supplement to the Astronomical Almanac, ed. di P. K. Seidelmann (1992, Mill Valley, CA; University Science Books), da A Manual of Spherical and Practical Astronomy, di W. Chauvenet (1960, New York: Dover), 1, 603 e dallo Spherical Astronomy di E. W. Woolard e G. M. Clemence (1966, New York: Academic Press).

Si ringraziano tutti gli autori e si ricorda che essi detengono i diritti d'autore sulle rispettive parti.


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